Palcoscenico internazionale per Fieragricola TECH, la rassegna di Veronafiere sull’innovazione in agricoltura, con focus dedicati alla digitalizzazione e all’agricoltura di precisione, alle energie rinnovabili, alla smart irrigation, ai biostimolanti e ad altri settori innovativi, in programma per gli operatori al Palaexpo della fiera fino a domani sera, giovedì 2 febbraio.

I cambiamenti climatici spingono la rivoluzione digitale nelle campagne con oltre sei aziende agricole italiane su dieci (64%) che hanno adottato almeno una soluzione di agricoltura 4.0: dai droni ai robot, dai sensori ai Gps, dalle piattaforme satellitari all’IOT (l’Internet delle cose) per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente, aumentare la produttività e contenere i costi. Lo sottolinea un’analisi di Coldiretti diffusa al Palaexpo, dove è stato inaugurato un l’orto innovativo e sostenibile.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Smart Agrifood il valore del mercato dell’agritech è cresciuto in cinque anni del 1500%, passando da 100 milioni a 1,6 miliardi. Tra le soluzioni più adottate c’è l’informatizzazione dell’azienda attraverso software di gestione (adottata nel 40% dei casi), sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (23%), mappatura di coltivazioni e terreni (19%), monitoraggio (14%) e supporto alle decisioni (12%). La superficie agricola coinvolta dalla ventata di innovazioni tecnologico-digitali è di quasi un milione di ettari a livello nazionale, pari al 6% della superficie totale ma c’è un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e apputnto dell’IOT.

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La tecnologia digitale che sfrutta il sistema blockchain consente la tracciabilità dei prodotti e la garanzia dell’origine, considerata sempre più importante: il 53% dei consumatori cerca le informazioni sui prodotti agroalimentari anche al momento dell’acquisto, dal sito internet del produttore al qr code, fino alla realtà aumentata. Il cambiamento vede protagoniste le nuove generazioni, con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) dedicate all’agricoltura di precisione. Molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione: il 37% utilizza i social per lanciare le proprie attività, con Facebook che resta il canale preferito (71%). E questo nonostante i ritardi da colmare nell’espansione della banda larga nelle zone agricole.

Passando alla sostenibilità per la tutela dell’ambiente e per una produzione più efficiente, si trovano i sensori antisiccità per salvare i campi assetati, le trappole hi-tech per proteggere i raccolti dai parassiti, le nuove tecnologie di evoluzione assistita e i sistemi integrati con satelliti e computer per risparmiare il l 20% di acqua. Con l’emergenza climatica che incide sempre più su precipitazioni e temperature diventa strategico gestire la risorsa idrica sia per garantire la disponibilità di acqua che per evitare sprechi con sistemi di irrigazione automatizzati e controllati via app, anche per migliorare le rese e la competitività del Made in Italy agroalimentare. Il clima che cambia moltiplica gli eventi estremi e ha provocato nel 2022 danni in agricoltura per oltre 6 miliardi, il 10% della produzione nazionale, che si somma all’aumento dei costi di produzione dovuto al caro energia. E le piogge sono di quasi un terzo inferiori alla media storica.

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Precipitazioni, temperature e umidità vengono controllate da centraline che pianificano poi le irrigazioni e i lavori nei campi, fanno scattare allerte per possibili invasioni di insetti nocivi e ottenere previsioni locali affidabili con sensori per velocità del vento e radiazione globale. Il tutto integrato nel primo sistema che gestisce online le aziende agricole con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni e sui rischi. Per fermare i parassiti arriva invece la trappola hi-tech, con un sistema fotografico integrato di peso ridotto che può essere appesa ovunque e si ricarica con il sole. La fotocamera, combinata con un software di riconoscimento, consente di valutare gli insetti grazie all’Intelligenza artificiale e danno indicazioni sulla crescita della popolazione per poter intervenire.

Infine è stato presentato un “robot contadino” lungo 130 centimetri e alto 83, del peso di 150 chili e con un’autonomia di otto ore che può coprire fino a un ettaro e mezzo di superficie avanzando a 2 chilometri l’ora. OIl suo ruolo è preparare e diserbare i terreni, seminare, irrorare e anche dare una “mano” nella raccolta. “Si tratta di una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di chi possiede i brevetti”, spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che sottolinea “la necessità di difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità agraria nazionale e la distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo all’agroalimentare italiano”.