Ettore Prà, di Monteforte d’Alpone, non ha ancora compiuto diciott’anni, ma è già stato insignito di un’onorificenza dal presidente della Repubblica. Lo ha nominato Alfiere della Repubblica assieme ad altre 29 persone selezionate, come spiega il Quirinale, “per valorizzare comportamenti e azioni solidali, ora nell’ambito di un’accoglienza a ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, ora attraverso altri gesti di amicizia, cooperazione, inclusione affinché le diversità non diventino mai barriere. I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani”.
Il giovane veronese è stato insignito dell’onorificenza per aver dimostrato sportività e senso di solidarietà quando, durante una gara di mountain bike, si è fermato a soccorrere un avversario, rovinosamente caduto.
Ettore Pra è un giovane atleta di ciclocross dotato di grandi qualità e grinta, che lo hanno portato ad eccellere nella sua categoria. Ma il successo più grande l’ha avuto alcuni mesi fa quando, durante una gara che lo vedeva alla testa del gruppo, di fronte alla caduta di un avversario s’è fermato per soccorrerlo, ha recuperato la sua bicicletta ed è ripartito assieme a lui concludendo la gara. Non ha vinto la gara, come con ogni probabilità avrebbe fatto, ma ne ha vinto una molto più importante: quella della sensibilità umana e della solidarietà.