(di Paolo Danieli) Prima i dati. Per capire bene di cosa si parla. Chi sono stati i presidenti del Vento? Ecco l’elenco:

Angelo Tommelleri, veronese, Democrazia Cristiana, dal 1970 al 1972

Pietro Feltrin, trevigiano, Democrazia Cristiana, dal 1972 al 1973

Angelo Tommelleri, veronese, Democrazia Cristiana, dal 1973 al 1980

Carlo Bernini, trevigiano, Democrazia Cristiana, dal 1980 al 1989

Gianfranco Cremonese, padovano, Democrazia Cristiana dal 1989-92

Franco Frigo, padovano, democristiano, dal 1992 al 1993

Giuseppe Pupillo, vicentino, comunista, dal 1993 al 94

Aldo Bottin, padovano, democristiano, dal 1994 al 1995

Giancarlo Galan, padovano, berlusconiano, dal 1995 al 2010

Luca Zaia, trevigiano, leghista in carica dal 2010 scade nel 2025

Il primo presidente della Giunta Regionale del Veneto, dopo l’istituzione delle regioni, è stato Angelo Tommelleri, veronese, democristiano. E’ stato in carica dal 1970 al 1972  e dal 1973 al 1980, per un totale di 9 anni. Nell’intervallo fra i due mandati, fra il 1972 e il 1973 è stato eletto presidente Pietro Feltrin, trevigiano, democristiano, padre del noto politologo e docente universitario Paolo. 

Il terzo presidente del Veneto è stato il trevigiano Carlo Bernini, democristiano, dal 1980 al 1989 quando si è dimesso perché nominato ministro. Al suo posto un latro democristiano, Gianfranco Cremonese, padovano, che è stato presidente dal 1989 al 1992. Iniziava il terremoto di Tangentopoli e xke fibrillazioni che ne conseguivano si faceva sentire anche in Veneto, roccaforte della Dc. I governatori salgono e cadono rapidamente. Il quinto presidente è stato Franco Frigo, padovano, democristiano, dal 1992 al 1993, quando gli succede Giuseppe Pupillo, vicentino, comunista, che lascia nel 1994. Quindi è la volta di Aldo Bottin, padovano, democristiano, che dura fino al 1995,  quando cambia la legge elettorale e il presidente non viene più eletto dal Consiglio Regionale, ma direttamente dal popolo. Inizia così il quindicennio di Giancarlo Galan, padovano, di Forza Italia, dal 1995 al 2010, quando viene eletto Luca Zaia, trevigiano, leghista, che  è in carica dal 2010 e concluderà il mandato nel 2025.

Dal 1970 ad oggi Treviso è la provincia più presente alla presidenza del Veneto: fra Zaia, Bernini e Feltrin copre 25 anni. Segue Padova che con Galan, Bottin, Frigo e Cremonese copre 20 anni.

Verona con Tommelleri copre 9 anni, Vicenza con Pupillo un anno.
Venezia, Belluno e Rovigo, non hanno mai espresso un presidente.
Se facciamo un’analisi ponderata della distribuzione geografica dei presidenti fra le due grandi aree in cui si può suddividere la regione da un punto di vista geo-politico si nota che in 55 anni (53+2 per concludere il mandato Zaia) per ben 45 il vertice regionale è stato appannaggio del Veneto orientale e solo 10 dell’area occidentale composta da Verona e Vicenza. E si parla del decennio 1970/80. Politicamente un’altra era geologica!

Negli ultimi 43 anni, a parte la meteora comunista Pupillo (1993/94), la presidenza del Veneto è sempre stata nelle mani di un esponente del triangolo Padova-Treviso-Venezia.
In sostanza è quasi mezzo secolo che quella parte della regione dove vive poco meno della metà dei veneti non esprime un presidente.
E, senza alcun intento polemico, si vede. Le più grandi opere pubbliche degli ultimi decenni sono state fatte tutte nel veneto orientale: dal Mose al passante di Mestre, dalla pedemontana al grande sviluppo degli aeroporti di Venezia e Treviso. Nel 2025 ci saranno le elezioni regionali. Forse anche prima. Se vogliamo che Verona, che del Veneto è la città più grande, torni ad avere un peso politico e una rappresentanza adeguata, il prossimo presidente dev’essere veronese.