Ieri in prefettura il sindaco di Verona Damiano Tommasi e il prefetto Donato Cafagna hanno firmato il protocollo “Controllo del vicinato” che coinvolge i cittadini nella sorveglianza del territorio in collaborazione con Polizia, Polizia locale, Carabinieri e Guardia di Finanza. Presenti
il questore Ivana Petricca, il colonnello Francesco Novi, comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Vittorio Francavilla, comandante provinciale della Guardia di finanza, oltre all’assessore assessore alla sicurezza Stefania Zivelonghi.
Il progetto era già stato impostato dall’amministrazione Sboarina, ma poi non era stato portato a compimento a causa dell’emergenza Covid.
Il controllo di vicinato consiste nel coinvolgere i cittadini nella sorveglianza del territorio. Suddivisi in gruppi di volontari potranno comunicare alle Forze dell’Ordine, tutti i fenomeni di attività criminale che osservano. La comunicazione avverrà attraverso il coordinatore di ciascun gruppo, precedentemente formato al ruolo che deve svolgere, attraverso un canale di ascolto diretto e semplificato verso il Comune, la Polizia locale, la Questura e i Carabinieri.
Un’attività semplice e facile da svolgere, ma importantissima per prevenire e reprimere i reati della criminalità diffusa che stanno generando un senso di insicurezza sempre più forte.
Qualcosa di molto diverso dal fenomeno ‘ronde’ che si era manifestato in passato in altri comuni italiani. Nel controllo di vicinato cittadini non intraprendono alcuna iniziativa personale o collettiva di pattugliamento del territorio, ma si limitano ad osservarlo e a fingere da terminali delle istituzioni preposte a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.
La Polizia e i Carabinieri non possono essere dappertutto. Il coinvolgimento dei cittadini, che comunque sono sempre invitati a segnalare episodi criminali telefonando al 112 o al 113, in un progetto strutturato di collaborazione con le istituzioni è uno strumento in più per fare di Verona una città più sicura.