«Come spesso accade, dalle crisi si rinasce più forti di prima e la Farmacia territoriale può ben dire di averlo attraversato tutto il tunnel della pandemia uscendone con una veste nuova. Ancora più vicina al cittadino perché è alla sua salute che in questi ultimi tre anni sono stati rivolti tutti i nostri sforzi. Adesso è “normale” andare a vaccinarsi in farmacia, ma tutto è iniziato solo nel luglio 2021 con le prime vaccinazioni anti Covid. L’estensione alla vaccinazione antinfluenzale e l’importanza dei test antigenici rapidi certificati, sono la conferma della riconosciuta professionalità della farmacia da parte della Sanità pubblica».
La presidente Elena Vecchioni al termine del mandato triennale del suo Consiglio direttivo traccia il bilancio operativo delle 258 farmacie aderenti a Federfarma Verona che in questo lasso di tempo sono cresciute come polo sanitario in tutte le realtà abitative della provincia, proiettandosi in brevissimo tempo in un futuro tecnologico e di servizio fino a poco fa inimmaginabile.
«Le farmacie territoriali oggi sono un indispensabile anello di congiunzione tra il paziente e la Sanità pubblica e non solo per la dispensazione del farmaco, attorno al quale ruota il cuore storico e fondamentale della sua operatività. Il futuro, in parte già realtà, sarà sempre più Telemedicina, analisi, collaborazioni con le associazioni dei pazienti, in atto a Verona quella con le persone affette da diabete che a breve si allargherà all’Alzheimer. Quindi la farmacia è sempre più punto di riferimento per le fasce deboli della popolazione, per chi si sposta con difficoltà, le madri di famiglia, ma anche tutti gli utenti in pena attività lavorativa che di tempo ne hanno sempre poco e vogliono subito risultati efficienti. Un esempio su tutti è la collaborazione delle farmacie territoriali con l’Azienda Ulss 9 Scaligera in merito allo screening colon retto, la cui gestione risulta ancora più efficiente e veloce, quindi più “attraente” per il cittadino che grazie alla estrema capillarità delle farmacie viene invogliato a partecipare alle campagne di screening, per il bene della sua salute. La parola d’ordine è semplificare la vita ai pazienti offrendo in farmacia più livelli e ambiti professionali, con un occhio attento anche alla gestione della terapia prescritta dal medico. Una professione, quella del farmacista di comunità, sempre più sfaccettata e allettante per le giovani generazioni – conclude Vecchioni – che possono specializzarsi in vari settori a seconda delle proprie attitudini e passioni con l’apertura a tanti e ulteriori servizi che da qui a poco saranno disponibili alla cittadinanza».
«In quest’ultimo triennio la farmacia rurale, cioè quella ubicata in territori a bassa densità abitativa, ha visto crescere il proprio consenso tra la popolazione dei piccoli paesi – sottolinea Claudia Sabini presidente Comitato rurale Federfarma Verona – diventando un vero e proprio faro sanitario per intere comunità. Con i poliambulatori e i poli ospedalieri ad accesso calmierato, la farmacia rurale si è dovuta rimboccare le maniche con estrema velocità per offrire risposte sanitarie adeguate. Puntando i riflettori sulla telemedicina, il pieno avvio di questo servizio in farmacia consente di dare una risposta professionale e al tempo stesso veloce anche a chi abita lontano dai grandi centri urbani. L’elettrocardiogramma, necessario a chi pratica sport o danza, cito solo due tipologie molto richieste tra i minorenni, consente ai genitori che scelgono la farmacia di ottemperare con estrema comodità alle disposizioni di legge. Riporto il caso recente di un bambino con dolori toracici, il cui pediatra aveva richiesto un ECG immediato. In venti minuti siamo stati in grado di effettuare l’indagine diagnostica tranquillizzando tutti. Quello che tre anni fa era un obiettivo da raggiungere è oggi, dunque, realtà anche nel più piccolo paese della provincia di Verona».
«Questi importantissimi e impensabili traguardi raggiunti in breve tempo non sono punti di arrivo, ma comprovano l’importanza della realtà-farmacia nelle dinamiche della Sanità territoriale, che l’emergenza pandemica ha dimostrato essere cardine indispensabile per preservare il benessere della popolazione – dice Gianmarco Padovani, vicepresidente Federfarma Verona -. Punteremo a rendere fruibili altre vaccinazioni e proporremo di aumentare le platee vaccinabili in farmacia. Faremo sì che si possano incrementare prelievi capillari e tamponi finalizzati a diagnostica, fattibili nelle nostre attività, e faremo in modo che la popolazione ne prenda confidenza ricevendone valido aiuto».