Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha annunciato che in aprile verranno prese decisioni per la facoltà di Medicina. “Sarà allargato non solo il margine di ingresso, ma anche il collo di bottiglia delle specializzazioni. Ma teniamo presente che i nuovi iscritti saranno medici tra 7-8 anni. E dobbiamo anche ragionare anche in una prospettiva di mercato”.
I ministri dell’Università precedenti erano sempre rimasti fermi sulle loro posizioni che nella programmazione del numero degli accessi a Medicina non tenevano conto del fabbisogno del paese, ma solo delle esigenze del sistema accademico. L’uscita di Anna Maria Bernini è invece una risposta pronta al suo collega Schillaci, ministro della Salute, che solo pochi giorni fa aveva espresso la necessità di aumentare i posti a Medicina ed anche nelle scuole di specializzazione. Particolare attenzione la Bernini l’ha posta sulla fuga dei cervelli che, sempre il suo omologo alla salute, aveva denunciato, ricordando che in dici anni sono scappati all’estero 10 mila laureati in medicina. “Dobbiamo essere in grado di offrire un sistema paese accogliente”, ha affermato, il che dovrebbe voler dire creare le condizioni per farli tornare. Ovvero retribuzioni adeguate e un atteggiamento diverso da quello che si è registrato in passato, per il quale chi ritorna inItala trova spesso delle chiusure anziché delle porte aperte.