L’edizione 2023 del Ferroli Safety Day rivolta ai dipendenti è stata l’occasione per aprire una riflessione sul delicato tema della prevenzione, della salute e del benessere dei lavoratori, ma anche e soprattutto per fare il punto sul “Caso Ferroli” insieme ai principali attori, istituzioni e sindacati, che hanno fatto sistema per rendere possibile il risanamento e l’avvio di una nuova e intensa fase di sviluppo.
Ad accogliere gli ospiti Riccardo Garrè, CEO del Gruppo Ferroli: “La sicurezza è un caposaldo nella cultura di un’azienda. Abbiamo lavorato a un programma di miglioramento continuo”, ha spiegato, “che ha interessato tutte le sedi italiane: dall’adeguamento delle infrastrutture all’acquisizione di nuove attrezzature più performanti, dall’ampliamento delle dotazioni di dispositivi di protezione individuale ad azioni di sensibilizzazione per creare una vera e propria cultura della sicurezza in azienda”. L’impegno del Gruppo Ferroli per la sicurezza è stato a tutto campo, con investimenti per oltre 4 milioni nell’ultimo triennio.
Garrè ha aperto la prima parte della mattinata sul tema “Sicurezza nei luoghi di lavoro: investire, informare, prevenire”. Nell’intervento ha ripercorso l’impegno dell’azienda, ricordando come la sicurezza sia uno degli elementi di un più ampio piano di sostenibilità al quale Ferroli sta dedicando molte risorse. A seguire i saluti del sindaco di San Bonifacio Giampaolo Provoli e di Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, che ha parlato di sicurezza come gioco di squadra che coinvolge imprenditori e lavoratori. Infine Giovanna Spatari, presidente della Società italiana di Medicina del Lavoro, ha fatto il punto sulle linee d’intervento nazionali per la promozione della salute dei lavoratori e ha precisato come sia necessario “agire sul fattore umano, garantendo che lavoratori e lavoratrici si trovino nelle migliori condizioni possibili di salute. Solo all’interno delle aziende che attuano tali politiche è possibile invertire il trend del fenomeno”. A moderare la giornata Nicola Saldutti, giornalista della redazione economia del Corriere della Sera.
A seguire lo spettacolo teatrale “RSPP: Restiamo sani, per piacere!”, patrocinato dal ministero del Lavoro, dalla Regione Toscana e dal Comune di Lucca e prodotto dalle aziende del progetto “LU.ME. Lucca Metalmeccanica”. Quindi un altro momento di riflessione voluto dall’azienda per condividere come la storia recente di Ferroli sia diventata un caso da manuale: si è passati da una situazione di gravi difficoltà a un rilancio straordinario.
La tavola rotonda “Il caso Ferroli: come fare sistema per un rilancio sostenibile” ha visto la partecipazione, oltre che di Riccardo Garrè, di Elena Donazzan, assessore all’istruzione, formazione, lavoro e Pari opportunità della Regione Veneto, di Giampietro Castano, ministero delle Imprese e del Made in Italy, di Marcello Scipioni, responsabile Ufficio Salute Ambiente e Sicurezza di Fiom-Cgil nazionale, di Massimiliano Nobis, della segreteria nazionale Fim-Cisl, e di Massimo Gasparato, responsabile Area Lavoro e Welfare, Ambiente e Sicurezza di Confindustria Verona. L’approccio costruttivo e strategico nel fare sistema tra azienda, Regione e ministero, con il coinvolgimento dei sindacati, è emblematico e per Ferroli è stato vincente. Nel pomeriggio i dipendenti, rientrati in azienda e suddivisi in gruppi di lavoro, hanno elaborato le diverse tematiche sulla sicurezza affrontate in mattinata.
L’impegno per la sicurezza è confermato dai numeri delle attività introdotte e migliorate. Per quanto riguarda i lavoratori sono stati raggiunti gli standard ottimali di buona pratica per la protezione della salute e della sicurezza (certificazione ISO 45001:2018). Rispetto al 2019 il numero di infortuni è calato di oltre il 50%, l’indice di frequenza del 65% e l’indice di gravità del 40%. Sul tema ambiente il Gruppo Ferroli si è dotato di un sistema di gestione ambientale (certificazione ISO 14001:2015) interessando tutte le sedi italiane per il miglioramento continuo di prestazioni come le emissioni in atmosfera, il recupero dei rifiuti, lo smaltimento delle acque industriali e la riduzione dei consumi energetici. Interventi rilevanti in ambito ambientale anche l’installazione di nuovi punti di emissione più performanti, la progettazione di una vasca di prima pioggia a San Bonifacio, in corso di approvazione da parte della Provincia, e l’eliminazione dell’amianto col rifacimento della copertura dell’impianto di Casole d’Elsa. Il Gruppo è intervenuto anche sulla sicurezza in ambito sismico, in particolare a San Bonifacio.
Per le macchine e le attrezzature, ammodernamenti e miglioramenti sono stati apportati alla sicurezza degli impianti per raggiungere standard d’eccellenza (certificazioni CE o allegato V da D.lgs 81/08) per gli stabilimenti di Terre del Reno, ELIC, Villanova (nel 2023 queste attività verranno completate anche a San Bonifacio e Casole d’Elsa). Nuove macchine più performanti e sicure. La dotazione di dispositivi di protezione individuale è stat ampliata, e molte attrezzature sono state sostituite con prodotti certificati per ogni attività lavorativa. Infine, è stata rivista la viabilità interna per ridurre i rischi di interferenza.
Infine, per quanto riguarda sensibilizzazione, formazione e sorveglianza, il gruppo si è attivato con programmi di condivisione e crescita coinvolgendo le varie figure aziendali, i plant manager e gli organi preposti (medici competenti, RLS, RSPP), anche attraverso incontri mensili per fare il punto sulle attività in corso sui temi della sicurezza e dell’ambiente nei diversi siti. Interviste ai lavoratori per comprendere la reale percezione del rischio per la salute e la sicurezza. Messa in campo anche l’analisi dei mancati incidenti e potenziali pericoli per eliminare la probabilità che questi accadano, considerato che nel 2022 nei siti italiani sono stati segnalati 750 “quasi incidenti” (near miss, in termine tecnico). Nei programmi c’è l’estensione dell’approccio alla sicurezza e alla sostenibilità dall’Italia alle sedi estere.