Un migliaio di persone hanno partecipato alla manifestazione per la pace organizzata da Europe for Peace venerdì 24 febbraio a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. ‘Fermiamo la guerra in Ucraina’ è lo slogan con il quale si sono mobilitate e raccolte alle sei di sera davanti a Palazzo Barbieri un migliaio di persone appartenenti a diverse organizzazioni pacifiste e non violente che hanno aderito all’iniziativa. Presenti anche semplici cittadini e diverse suore, tutti accomunati da un’unica preoccupazione: fermare la guerra. Molte delle organizzazioni presenti si ispirano alla linea espressa da Papa Francesco, come ha precisato all’Adige Daniele Sartori, uno degli organizzatori.
Mao Valpiana, storico pacifista veronese e animatore di tante iniziative per la non violenza ed in favore dell’obiezione di coscienza, ha spiegato dai gradini del Municipio i motivi e lo spirito che ha mosso la manifestazione: con le armi non si conclude niente. Tacciano subito e si faccia parlare la diplomazia. Il desiderio di pace, ha continuato, è ormai sentitissimo in tutte le nazioni europee e manifestazioni come questa si stanno svolgendo in tanti altri paesi. E accanto a lui, a testimoniare che questa esigenza attraversa anche le nazioni in guerra, tre pacifiste provenienti dall’Ucraina, dalla Russia e dalla Bielorussa, Katia, Olga e Daria. Valpiana ha tenuto a precisare la responsabilità russa della guerra, tanto per marcare una differenza con altre dimostrazioni che chiedono sì la pace, ma con un’ottica differente. E, coerentemente con la sua storia politica, ha tenuto a ricordare che l’obiezione di coscienza è una delle armi più efficaci contro la guerra, anche in quella in corso.
Il sindaco Damiano Tommasi ha portato il suo saluto e ha voluto sottolineare la sua adesione alla manifestazione accendendo una delle tante fiaccole che poi sono sfilate per il centro storico fino in piazza dei Signori. Alle 21, nella chiesa di S. Nicolò s’è tenuta un’assemblea nella quale Katia, Olga e Daria hanno portato la loro testimonianza di pace.