Arriva a Villafranca il miglior tributo a Neil Young per somiglianza fisica, vocale e scenica: “Harvest Project – The greatest tribute to Neil Young“, che si terrà venerdì 3 marzo alle ore 21 all’Esotericproaudio Theater di Villafranca. Sul palco, Mauro Aimetti, “The greatest tribute to Neil Young”, cantante e bassista noto ai patiti di prog rock per la sua band EL&P Project, che da anni e con successo propone magistralmente dal vivo in tutto il mondo la musica immortale del favoloso trio inglese, ha deciso, da qualche anno, di accettare una nuova sfida con se stesso. Ripresentare al suo pubblico, attraverso “Harvest Project”, la leggendaria musica di quello che forse è il disco più celebre del grande Neil Young: “Harvest” . Forte della sua somiglianza fisica con il famoso cantautore canadese, come dimostra la foto in apertura, Mauro, non si esibirà soltanto nel repertorio di Young senza la più piccola sbavatura, ma regalerà anche un pizzico di emozione ai fans perchè lui nel buio della sala e sotto le luci dei riflettori sarà quasi Neil Young…
Lo Show di Harvest Project dedicato al “loner”, il gigante Neil Young, abbraccia tutti i classici del cantautore canadese: la scaletta è incentrata sulla riproposizione per intero dell’album storico del 1972 e tutt’oggi l’album ancora più ascoltato nel mondo di Neil Young in streaming e su tutte le piattaforme digitali di musica: Harvest. Insieme a questa pietra miliare, Mauro Neil Aimetti ripropone tutte le Hits, prendendo spunto dai due concerti storici del cantautore canadese. Quello della BBC London del 1971 e quello della Massey Hall a Toronto sempre del 1971, che segna il ritorno in Canada di Neil Young da Los Angeles. Inoltre esegue Hits dal Live album storico “Rust Never Sleeps”, fino ad arrivare a “Harvest Moon” album prestigioso del 1992.
Mauro Neil si presenta sul palco da solo, esattamente come il Live format di Neil Young One Man Band, acustico e elettrico con quattro chitarre, Armoniche, strumenti vintage tra cui la mitica Martin acustica usata da Neil Young in brani storici come “Old Man”, e strizzando l’occhio anche ad un effettistica digitale in qualche canzone. Oltre due ore di di viaggio musicale che funge da “Time Machine” riportando lo spettatore indietro nei mitici anni ’70 alla velocità della luce.