(di Michelangelo Federici di Garzone) In un mio recente intervento su L’Adige sulla questione ‘lupo’ spiegavo che dato il numero crescente di branchi occorre prendere provvedimenti di contenimento e controllo. Come per il cinghiale. Ora, amici e lettori mi pongono tutti la medesima domanda: ma il lupo è pericoloso per l’uomo? Possiamo andare tranquilli per boschi e monti? Possiamo portare con noi i nostri cani?
Rispondere a questa domanda è difficile. Non perché non abbiamo dati ed esempi storici, ma perché questo argomento è trattato dai difensori ad oltranza del lupo, con un negazionismo di tipo talebano in nome della sua intoccabilità.
Nell’articolo accennavo ad un’ipotesi di risposta: non ho elementi diretti per dare risposte, tuttavia un animale che ‘può’ essere pericoloso avendone i mezzi, in determinate circostanze pericoloso davvero lo diventa. E su questo, credo, nessuno ha dubbi. Basta guardare i cani: gente è morta sbranata dai cani, ma nessuno si sogna di definire, nella norma, il cane animale pericoloso per l’uomo.
Ho frequentato boschi e monti in giro per il mondo come pochi. Eppure i lupi in Italia li ho visti per pochi secondi una sola volta, proprio qui nella mia Valpolicella, a poche centinaia di metri dal paese. E sono davvero animali magnifici.
Dicevo che non avendo elementi ed informazioni dirette su cui giudicare, non mi resta che ricorrere ad esperienze, opinioni e ricerche altrui. Devo prender atto, però, di un fatto increscioso ed incivile: tutto ciò che contraddice il pensiero unico dominante, viene tacciato di ignoranza e stupidità. Ma non è sempre così.
Non cito notizie incontrollabili che vengono da paesi stranieri in situazioni socio-economiche lontanissime dalle nostre con presenza di lupi, e raccontano di non rari attacchi specie a bambini e donne che sorvegliano greggi in zone remote. Per restare nel nostro paese posso citarvi due fonti da internet, dalle quali potrete farvi una vostra idea.
La prima è uno studio con tutti i crismi della ufficialità:
“Dati storici sulla presenza e su casi di antropofagia del Lupo nella Padania centrale” di Cagnolaro, Comincini, Martinoli, Aldo Oriani.
Questo saggio è stato pubblicato negli Atti del convegno “Dalla parte del lupo”, Parma 9-10 ottobre 1992, Atti & Studi delWWF Italia, n ° 10, 1-160, F. Cecere (a cura di), 1996, Cogecstre Edizioni Lavoro svolto nell’ambito del Centro Studi Storico-Naturalistici della Soc. Italiana di Scienze Naturali .
La seconda è l’opinione di un appassionato naturalista, Franco Zunino, segretario generale dell’Associazione Italiana Wilderness. “Lupo e rischio di aggressione all’uomo: verità, bugie e mistificazioni.”
Vediamo di conoscere il lupo più da vicino: tutti hanno visto immagini del lupo. Sono molte le sottospecie del “Canis Lupus” sparse per il mondo. Vediamo i lupi presenti da noi.
“I nostri lupi possono toccare pesi di 45 chili (i lupi canadesi anche di 70), sono animali snelli e con lungi arti che consentono velocità in corsa di 50/60 chilometri all’ora e notevoli balzi. Grande è la resistenza e possono tenere la corsa per lunghi periodi, percorrendo in una notte notevoli distanze.
Sono animali da branco ed in branco cacciano organizzando, con la loro intelligenza, vere battute di caccia. Arma fondamentale è il morso della loro impressionante dentatura servita da potenti muscoli masticatori e del collo. Il colore è grigiastro, molto variabile potendo arrivare anche al nero. La pelliccia invernale è lunga e folta.
Essenzialmente carnivoro caccia gli animali selvatici e domestici e all’occasione può cibarsi di carogne.
Da noi preda soprattutto il cinghiale, seguito dal capriolo. Sull’altipiano di Asiago i lupi hanno azzerato la popolazione di mufloni. Tuttavia data la disponibilità e la facilità di cattura, sono molte le prede tra i domestici: bovini, pecore e capre ecc. Le predazioni, nella sola Lessinia, ammontano a 583.
Mostrano una particolare attenzione per i cani che uccidono e mangiano appena possono. Pare attaccandoli anche se al guinzaglio del padrone. Da questi dati sommari risulta dunque un animale forte e resistente, dotato di un potente morso e di velocità ed agilità notevoli ed abile cacciatore da branco. Queste sono caratteristiche non proprio indifferenti, per tornare al nostro tema, se un predatore decide di attaccare un umano.
Alla fine, che opinione possiamo farci?
I lupi hanno fisico, mezzi ed aggressività tali per cui potrebbero (uso ancora una volta il condizionale) essere pericolosi anche per gli umani.
Il loro numero nei nostri territori aumenta continuamente e questi animali si avvicinano sempre più agli insediamenti ed alle attività umane.
Sembra evidente che la pericolosità aumenti con l’aumentare del numero nel branco.
I nostri lupi “moderni” non hanno nessuna paura dell’uomo, non essendo mai stati perseguitati.
Conclusione: ce n’è abbastanza da richiedere un’attenzione maggiore di quanta riservata al problema fino ad ora. Una ragione in più per attuare un controllo serio su questa specie. È sempre meglio prevenire che curare.
Secondo i dati della Regione relativi al 2021/22 in Veneto sono stati uccisi 1216 animali, 291 sono rimasti feriti e 305 sono andati dispersi dopo gli attacchi. Si tratta nella maggior parte di bovini, seguono ovini e caprini ed anche degli asinelli. Le predazioni in provincia di Verona sono state 583.