(Di Gianni Schicchi) Enrico Onofri è ormai direttore e didatta di una certa fama internazionale, che merita un debutto al Teatro Filarmonico (venerdi 3 marzo, ore 20 con replica sabato 4, alle 17) e tanto più per portare con sé al debutto anche una giovane prima parte della Fondazione Arena, il flautista Pier Filippo Barbano, virtuoso di alta formazione milanese, da poco tempo primo flauto in Fondazione Arena. L’occasione che viene offerta ad ambedue è farsi protagonisti del secondo appuntamento sinfonico della stagione 2023, imperniato su musiche di Mozart e Haydn.
Enrico Onofri è di Ravenna, attualmente direttore musicale dell’Orchestra Toscanini, che ancora da studente viene invitato da Jordi Savall come primo violino de La Capilla Real di Madrid e che in seguito collaborerà con importantissime ensemble, dal Concentus Musicus Wien, al Concerto Italiano, all’Ensemble Mosaiques. A lui sono state interessate anche grandi case discografiche, come Naive, Deutsche Harmonia Mundi, Penta Tone Classica. Ha fatto parte per 13 anni del Giardino Armonico ed è candidato al Grand Music Award for Concert on the Year.
Nel banco di prova della serata, il mozartiano Concerto n° 2 n re maggiore KV 314, dove solista sarà Pier Filippo Barbano. Un concerto composto dal quattordicenne genio di Salisburgo, datato 1770 e concepito nello stesso anno del suo primo viaggio in Italia che toccò anche Verona. Si trattava di scrivere una nuova opera seria commissionatagli per la successiva stagione di carnevale a Milano, la più prestigiosa ricevuta fino ad allora.
La serata sarà aperta con la breve Sinfonia (Ouverture) in Re maggiore e conclusa dalla Sinfonia n. 100 “Militare” in sol maggiore che Haydn scrisse per Londra nel 1794. Il brano, dall’organico leggermente più ampio rispetto alle due opere di Mozart presentate in questo stesso programma, rappresenta l’esempio perfetto di sinfonia classica e forma-sonata. Strutturata in quattro movimenti, dove il primo Allegro è preceduto da un’introduzione lenta e grave e il terzo è nella canonica sequenza Minuetto-Trio-Minuetto, la sinfonia ha fra le sue peculiarità l’assenza di un vero e proprio tempo lento (in sua vece l’Allegretto) e un articolato Finale. In entrambi questi tempi compaiono percussioni insolite ed esotiche (all’epoca emblematicamente “turche”) che valsero alla sinfonia l’appellativo di “Militare”.
I primi due concerti del 2023 della Fondazione Arena si collegano idealmente fra loro e col Festival Mozart a Verona che ne ha celebrato in gennaio l’italianità. La ricca e variegata stagione sinfonica 2023 prosegue con questo e altri interessanti percorsi musicali che abbracciano oltre quattro secoli.