Il reddito di cittadinanza sarà sostituito dalla Misura di inclusione sociale (Mia). Lo prevede la bozza della legge che istituisce il nuovo provvedimento contro la povertà. Già da settembre potrebbe essere possibile richiedere la Mia. Intanto il RdC continuerà ad essere erogato fino a fine anno.
La caratteristica del Mia è la distinzione fra chi potrà beneficiarne. Le categorie sono due. La prima, le famiglie in difficoltà economica senza persone occupabili, ossia con over 60, minori o disabili. La seconda le famiglie che comprendono soggetti occupabili, o che hanno al loro interno almeno un componente fra i 18 e i 60 anni.
I minori di 16 anni se non studiano saranno tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro se non impegnati in un percorso di studi. Sono esclusi dall’obbligo gli over 60 e i disabili. Possono essere esonerati dall’obbligo i famigliari con figli minori di tre anni o disabili gravi.
Chi attualmente prende il RdC potrà presentare domanda per la Mia, che però sarà inferiore come importo e come durata rispetto a quella ricevuta dalle famiglie senza soggetti occupabili. Per queste l’importo sarebbe di 500 euro al mese.
L’attuale durata di 18 mesi del RdC dovrebbe essere mantenuta, ma solo per la prima domanda, per poi scendere a 12 mesi dalla seconda. Per gli occupabili è in arrivo una stretta, con l’assegno che scende a 375 euro e la misura che non potrà durare più di un anno. Dopo la seconda domanda la scadenza scende a sei mesi e una eventuale terza domanda si potrà avanzare solo dopo una pausa di un anno e mezzo.
Ci sarà una piattaforma cui gli occupabili dovranno iscriversi. Lì che riceveranno le offerte di lavoro ‘congrue’. Basterà rifiutarne una per veder decadere il sostegno. Bisognerà chiarire in seguito che cosa s’intende per ‘congrue’ e chi giudicherà se lo sono.