Il medico sta diventando una professione al femminile. Il 52% sono donne. Ed è soprattutto sotto i 55 anni che si trova la maggioranza femminile. E non è certo in base alla ‘quote rosa’, ma per una tendenza delle nuove generazioni. I camici bianchi sopra ill sessanta sono invece per lo più maschi. Ma se si guardano anche le iscrizioni a Medicina viene confermata la prevalenza femminile. Dai dati dell’Ordine dei Medici nazionale che considerano tutti i medici italiani, compresi coloro che sono andati in pensione, la maggioranza è ancora maschile: 221.584 uomini contro 188.355 donne.
Diverso il discorso per i dentisti. Dalle iscrizione all’Ordine dei medici- Albo degli Odontoiatri risulta che la maggioranza sono uomini: 45696, contro 18513 donne. Ma anche qui ala marea di camici rosa cresce e fra i più giovani, prendendo come campione i neo-laureati fra i 25 e i 29 anni le donne si avvicinano decisamente ai colleghi maschi: 1540 contro 1615.
Per quel che riguarda le varie branche della Medicina la pediatria e la ginecologia si confermano quella più ‘rosa’. Soprattutto anestesiste, chirurghe pediatriche. Mentre negli altri settori della chirurgia prevalgono ancora i maschi.
Nella cardiologia ci sono più femmine che maschi. Nella geriatria sono addirittura il triplo. Sotto i 50 anni sono il doppio le fisiatre, quasi il doppio le interniste, addirittura sei volte tanto i maschi le neuropsichiatre infantili, e il triplo le reumatologhe, il doppio le oncologhe e le infettivologhe. Mentre i maschi preferiscono ortopedia, neurochirurgia e urologia.
Che la professione medica diventi prevalentemente femminile non è solo un dato statistico o una curiosità. Ha delle ricadute pratiche nell’organizzazione del Ssn. Fermo restando il sacrosanto diritto alla maternità – e vista la crisi demografica dobbiamo augurarci tutti che ci siano sempre più gravidanze- e preso atto della grave mancanza di medici, maschi o femmine non importa, che cosa succede quando una dottoressa resta assente per maternità? Chi copre la sua assenza s medici non ce ne sono? Il 75% delle maternità delle donne medico non viene surrogato da nessuno e questo comporta un disservizio per i cittadini utenti del sevizio sanitario e un sovraccarico di lavoro che i colleghi già oberati da una situazione al limite della crisi.
C’hanno pensato i sostenitori del numero chiuso a Medicina? Ci pensa il Ministro della sanità?