Un viaggio tra le vie del Mediterraneo sulle orme di Ulisse con l’architetto Mosè Ricci: questo il tema scelto dall’Ordine degli Architetti di Verona per ricordare la Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal ministero della Cultura per promuovere le risorse paesaggistiche attraverso attività di sensibilizzazione, educazione e conoscenza del paesaggio.

“Med Ways – Le Vie del Mediterraneo” è una ricerca coordinata da Mosè Ricci, docente di architettura per il Centro Linceo Interdisciplinare dell’Accademia dei Lincei. La ricerca ha realizzato un atlante interdisciplinare aperto (Open Atlas) e potenzialmente infinito sulle Vie del Mediterraneo (MW-MedWays) che sarà presentato questo pomeriggio alle 18 all’Hotel Due Torri, in Piazza Sant’Anastasia 4 a Verona. L’incontro si terrà dalle 18 alle 20, è gratuito e aperto al pubblico e prevede due crediti formativi per gli iscritti all’Ordine degli Architetti.

“Nel Mediterraneo”, spiega Ricci, “i temi dell’abitare sono da sempre quelli della mitigazione e dell’adattamento al clima, della flessibilità e della fruibilità degli spazi sociali, della centralità del paesaggio, dello spazio solido come palinsesto narrativo. In questo senso il Mediterraneo è un manuale di situazioni, di immaginari e se vogliamo di progetti ecologici che trova nel paesaggio la sua figura ideale”.

Un atlante di narrazioni invece che di sole descrizioni. Il progetto è stato ideato per più autori di diverse discipline. Le Vie del Mediterraneo sono quei sistemi di relazioni fisiche o immateriali che in qualche modo lasciano traccia nel paesaggio. Daniela Cavallo, componente della Commissione cultura dell’Ordine, dialogherà con Ricci sul rapporto tra il Mare Nostrum e il suo paesaggio, che descrive così: “Come nell’Odissea (forse il primo Atlante delle Vie del Mediterraneo) lo studio è una raccolta di significati, di paesaggi e di fatti sociali che esplorano il significato del Mare di Mezzo. Lo scopo dell’Atlante infine è riconoscere e mantenere vive le Vie del Mediterraneo, nel doppio senso di percorsi e di modi di fare, e di rinforzarne il significato come infrastrutture lente o non materiali, che danno senso agli habitat e agli stili di vita mediterranei”.