“Banchieri, mecenati, collezionisti” è il titolo del ciclo di tre incontri organizzati dalla Fondazione Centro Studi Campostrini in marzo. Il primo appuntamento, in programma domani pomeriggio alle 15, sarà dedicato alle famiglie rinascimentali Medici, Portinari e Chigi, mentre il secondo, mercoledì 22 marzo, esplorerà le vite e le opere di Bindo Altoviti e Jakob Fugger. Il ciclo si concluderà mercoledì 29 marzo con i ritratti dei banchieri della famiglia Reinach e di Raffaele Mattioli, il banchiere umanista che fu presidente della Banca Commerciale Italiana (nella foto in alto).
“Ci si trova di fronte un elemento fondamentale, non soltanto della vita artistica come si intende correntemente, ma della vita sociale, religiosa, politica e dell’esercizio del potere”, spiega Pier Angelo Carozzi, storico delle religioni e curatore degli incontri. “Facendo soprattutto riferimento alla storia dell’Occidente, dall’antica committenza romana, repubblicana e imperiale, si passò senza quasi soluzione di continuità alla committenza ecclesiastica. Da questa, poi, a partire dal Sacro Romano Impero, alla spinta di corte e aristocratica; quindi dal libero comune si andò sviluppando un mecenatismo borghese, mercantile e bancario, committenze giunte fino alla contemporaneità”. Ed è proprio sulla committenza borghese della famiglia Medici, insieme al mecenatismo di altre importanti famiglie dell’epoca come Portinari e Chigi, che verterà il primo incontro.
Famiglia italiana di banchieri e mercanti che dominò Firenze e poi tutta la Toscana per la maggior parte del tempo tra il 1434 e il 1737, i Medici sono divenuti celebri per il mecenatismo in favore della cultura e delle arti nel periodo del Rinascimento. Essi conquistarono il potere attraverso la ricchezza e l’astuzia politica e non con la forza. La loro influenza si estese oltre la città e la regione, non a caso furono Medici tre papi e due regine di Francia. I Medici patrocinarono tra gli altri artisti Donatello e Paolo Uccello, un giovane Michelangelo e Botticelli, cui commissionarono la Primavera e la Nascita di Venere, certamente di proprietà della famiglia e molto probabilmente realizzati per il cugino di Lorenzo, Lorenzo di Pierfrancesco (1463-1503).
I tre incontri, che mirano a smitizzare e a storicizzare esemplarità italiane ed europee, nell’intreccio di arti, religiosità, interstizi finanziari e politici e in una valenza ideale di libertà utopica, sono in programma tutti alle 15 nella sala conferenze della Fondazione Campostrini in via Santa Maria in Organo 2 a Verona. La partecipazione è gratuita. Per informazioni: www.centrostudicampostrini.it.
La Fondazione Centro Studi Campostrini, di ispirazione laica e finalità esclusivamente culturali, opera per promuovere, sviluppare e sostenere la riflessione sulle forme e i modelli culturali attraverso i quali l’individuo agisce nel contesto sociale. Persegue questo obiettivo sviluppando, coordinando e promuovendo iniziative culturali dirette a incoraggiare la formazione di uno spirito critico e riflessivo, nella convinzione di offrire agli individui la capacità di intervenire nella vita della propria comunità.