Gli agricoltori veronesi possono sottoscrivere le polizze assicurative e aderire a fondi mutualistici a copertura dei danni per eventi atmosferici e fitopatie, oppure tutelare il reddito aziendale da siccità, gelo, brina, alluvione e crisi di mercato. Condifesa Verona – CoDiVe ha infatti, raggiunto l’accordo con le principali realtà assicurative del territorio come Cattolica e Tua Assicurazioni, cui sono seguite le adesioni di Itas, VH Italia, Ara 1857, e anche altre realtà assicurative italiane.
“Nei prossimi giorni formalizzeremo gli accordi con ulteriori compagnie di assicurazione che operano nell’ambito della gestione del rischio”, precisa il presidente di CoDiVe Luca Faccioni. “I risultati del 2022 sono stati estremamente soddisfacenti, con un incremento di valore assicurato del +33%, passando dai 411 milioni di valori agricoli assicurati nel 2021 ai 548 milioni dello scorso anno. Questi numeri confermano che i nostri soci e quindi gli agricoltori hanno compreso quanto la copertura assicurativa sia fondamentale per la sopravvivenza delle proprie attività. Di fronte ai cambiamenti climatici, alle nuove emergenze fitosanitarie e alle dinamiche di mercato è impossibile affidarsi alla buona sorte, diventa fondamentale tutelarsi adeguatamente con le assicurazioni e i fondi mutualistici”.
Il risultato del 2022 è stato comunque positivo anche per le compagnie di assicurazione: i premi versati sono stati pari a 70 milioni, mentre i risarcimenti erogati agli agricoltori ammontano a 30,5 milioni, quindi con un rapporto sinistri/premi a loro favorevole, pari al 41%, dopo anni di risultati molto pesanti dovuti a episodi di maltempo estremo e gelate primaverili molto pesanti.
Lo scorso anno le giornate colpite da eventi atmosferici sono state inferiori del 14% rispetto al 2021 (146 rispetto a 170) e i risarcimenti hanno riguardato per lo più la grandine (77%) e il vento forte (21%). Le zone più segnate dal maltempo nella provincia scaligera sono state Verona, Zevio, Ronco all’Adige, Valeggio Sul Mincio, Legnago, Tregnago e Sommacampagna.
“Nonostante il buon risultato tra premi e risarcimenti la trattativa è stata in salita”, sottolinea il direttore Michele Marani, “in quanto l’attuale situazione meteo siccitosa preoccupa le assicurazioni. L’accordo raggiunto è stato comunque positivo, generalmente si è avuta una riconferma dello scorso anno con qualche aggiustamento in diminuzione per diversi prodotti all’interno del territorio provinciale. La difficoltà maggiore nel 2022 è stata quella di allargare la disponibilità per potersi assicurare garanzie catastrofali per gelo, brina e siccità, soprattutto per la frutta. Siamo riusciti per il 2023 ad ampliare la capacità assuntiva per queste garanzie. Disponibili per le aziende più soluzioni, tra cui una proposta con una capacità risarcitoria limitata a un costo contenuto”.
A Verona la coltura maggiormente assicurata è l’uva sia per quanto riguarda l’ammontare assicurato pari a 195,9 milioni (+25,2% rispetto al 2021) che, per i risarcimenti, pari a 11,2 milioni. Seguono la frutta assicurata per 77,7 milioni che ha ricevuto risarcimenti per 6,7 milioni, le orticole assicurate per 43,6 milioni e risarcite per 2,6 milioni, mais e oleaginose assicurati per 36,5 milioni e risarciti per 2 milioni e il tabacco assicurato per 26,6 milioni che ha ricevuto risarcimenti per 5,8 milioni. Il valore assicurato dei vivai è di 59,7 milioni a fronte di risarcimenti per 700 mila euro. A seguire altre colture come cereali, olive ed erbai, oltre al settore zootecnico.
La novità del 2023 è il Fondo AgriCat, un fondo mutualistico nazionale gestito di Ismea. “Si tratta di uno strumento che per la prima volta in Italia offrirà a tutti gli agricoltori, assicurati e non, una copertura mutualistica contro gli eventi catastrofali, quali gelo brina, siccità e alluvione, garantendo il diritto a un indennizzo economico in caso di perdite di produzione. È uno strumento in fase di debutto, ancora sperimentale, che andrà verificato nel corso dell’anno. La disponibilità nazionale attuale è di circa 350 milioni, fondi che andranno a ristorare nei limiti della disponibilità economiche le azienda agricole che hanno subito perdite da avversità catastrofali. Di sicuro”, chiude Faccioni, “è un ulteriore passo verso una maggiore tutela delle aziende agricole”.