La siccità preoccupa. La Regione prepara il piano d’emergenza. Si pensa già ad un razionamento, dando la precedenza all’uso dell’acqua ‘civile’, ossia per le abitazioni, rispetto a quello agricolo. Per l’irrigazione e gli allevamenti. Ed è l’uso agricolo quello che assorbe il 90% dei consumi di acqua.
Finora, specie nella nostra regione, che è sempre stata ricca di acqua, non abbiamo mai avuto in passato problemi di siccità. Ma con l’esperienza dell’anno scorso e con le previsioni meteo che danno come particolarmente secchi i mesi a venire, anche in Veneto l’acqua sta diventando un problema. Poca pioggia in pianura, poca neve in montagna fammi prevedere difficoltà.
La Regione pensa già all’emergenza possibile. E per la prima volta Zaia ha parlato dei desalinatori, ovvero di quei dispositivi che, trattando l’acqua del mare, ne ricavano acqua dolce. Proprio qualche settimana fa L’Adige scriveva: “ l’Italia ha 8.300 chilometri di coste, il che significa che è circondata da acqua. Perché non si pensa a costruire dei de-salinatori? Che cosa ha fatto Israele per trasformare il deserto in campi coltivati”?

L’altra azione da fare per recuperare acqua è ridurre le perdite delle condutture, che in Italia sono un colabrodo. Si stima che circa metà dell’’oro blu’ venga perso per questo motivo.

Il Codacons,  il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha fatto un ricorso alla Corte dei Conti del Veneto per denunciare proprio questo problema. In provincia di Verona, per esempio, nonostante l’ottimo lavoro che sta facendo Acque Veronesi per sistemare la rete idrica, si stima che vi si ancora una perdita d’acqua del 34%. Un’eredità del passato che va al più presto sanata.