Solo nei primi tre mesi di quest’anno sono sbarcati in Italia più di 20 mila immigrati clandestini, il triplo del 2022. I servizi calcolano che ce ne siano altri 600 mila pronti a pagare gli scafisti per raggiungere le nostre coste. Questo non sono eventi del mondo virtuale. Non sono immagini che si vedono ai telegiornali.

Poi i 20 mila che sono già qui e i 600 mila che si accingono a venire diventano un problema per tutti noi. Sia perché siamo noi, non altri, a doverli mantenere, sia perché, una volta che vengono accettati, ricevuti, subiti, accolti poi da qualche parte bisogna pur metterli.
Sono quindi “più che legittime – afferma l’eurodeputato veronese Paolo Borchia e segretario provinciale della Lega- le preoccupazioni dei sindaci sulla gestione della ripartizione dei richiedenti asilo nei nostri comuni. Vanno ascoltate attentamente: i posti a disposizione nelle strutture o negli alloggi candidabili all’accoglienza non sono minimamente sufficienti, e le conseguenze di una suddivisione non equa rischiano di essere drammatiche come accaduto in passato. L’attuale governo è al fianco dei Primi cittadini e sta già lavorando per nuovi obiettivi di aggiornamento e di riforma del sistema, anche per quanto concerne la vigilanza, i controlli e la revisione del fenomeno delle false cooperative”. 

Borchia continua spiegando che “la preoccupazione è legata al fatto che i cosiddetti migranti economici stanno drenando risorse ingenti che dovrebbero essere destinate ai migranti che richiedono protezione internazionale. Da non sottovalutare assolutamente le problematiche legate alle partenze dalla Tunisia.

Senza alcun dubbio serve una maggiore attenzione per chi sta fuggendo da conflitti e persecuzioni, ma in generale vanno assolutamente create le condizioni per azzerare le partenze come da programma governativo. Si tratta di una questione di sopravvivenza, numeri ingestibili creano i presupposti per il disordine sociale, numeri più bassi consento di lavorare per un’accoglienza e un’integrazione effettive e senza truffe. La Lega c’è e c’è sempre stata per accogliere i profughi veri, chi fugge dalla guerra, – conclude Borchia – e non per foraggiare il business delle cooperative, vedi ad esempio al caso degli scandali legati alla coop Ekene ex onlus Edeco, e dei criminali come per anni ha fatto certa sinistra”.