Passo dopo passo il Verona sprofonda verso la serie B. Partita dopo partita butta via tutte le occasioni che potevano salvarlo. Dopo aver perso l’opportunità di agganciare la quartultima, lo Spezia, oggi ha buttato malamente alle ortiche quella di avvicinarsi alla quota salvezza che è a 24 punti battendo la Sampdoria, non solo diretta concorrente per la salvezza, ma penultima, indietro di 4 punti. E invece ha perso prendendo tre gol e segnandone uno. E’ vero, due gol sono stati annullati per fuorigioco – giustamente- e l’Hellas ha preso anche un palo. Ma quel che conta è che ha perso di brutto, giocando anche male per tutto il primo tempo che ha chiuso in svantaggio di due reti.
I problemi ormai li conosciamo a menadito: disattenzioni della difesa, errori, passaggi sbagliati, incapacità di finalizzare il gioco. Il primo gol Doriano è avvenuto su mischia, mentre Magnani se ne stava seduto in mezzo all’area senza avversi che alle sue spalle Gabbiadini stava segnando. Il secondo gol è stato permesso da un colpo di testa all’indietro di Tameze che ha rimesso in gioco il bomber blucerchiato, che altrimenti sarebbe stato in offside. Evanescente l’attacco. Nella ripresa esce Djuric infortunato, sostituito da un Gaich finalmente in palla, che ha segnato inutilmente i due gol annullati. Quantomeno una luce in un cielo plumbeo. Anche Lasagna si è dato da fare, ma sempre impreciso nell’ultimo passaggio. Nel complesso, nel disastro complessivo, si salvano Montipò, autore di due grandi parate che hanno impedito che il risultato assumesse proporzioni ancora più pesanti, Tameze, che si è dato da fare anche quando è stato messo a fare il terzino e Veloso, entrato troppo tardi, l’unico capace di dare un po’ di ordine alla squadra e migliore in campo con Faraoni, autore del gol della bandiera.