La Diga del Chievo ha cento anni (qui il nostro video) e l’anniversario è stato festeggiato oggi alla presenza del presidente di Agsm-Aim Federico Testa, del presidente del Consorzio Canale Camuzzoni Piergiorgio Schena e dei Presidenti della seconda e terza circoscrizione del Comune di Verona.
La diga, realizzata su progetto dell’ingegnere Gaetano Rubinelli, venne inaugurata nel 1923. La sua costruzione permise di aumentare la portata del Canale Camuzzoni e di alimentare le quattro turbine della centrale idroelettrica di Tombetta, costruita lo stesso anno in zona Basso Acquar, assicurando così la produzione continua di energia pulita e rinnovabile.
La Diga fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e subito ricostruita. Nel 2009, nella sua conca di navigazione, è stato realizzato un impianto idroelettrico a immersione che produce energia pulita valorizzando la portata dell’acqua rilasciata a valle della diga su un salto di 3,6 metri. In questo primo secolo di attività, la diga di Chievo ha avuto quindi un ruolo di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile del territorio, contribuendo alla produzione di energia elettrica rinnovabile grazie alla centrale idroelettrica di Tombetta. Si stima che, dal 1923 a oggi, la produzione totale di energia elettrica dell’impianto di Tombetta sia stata di circa 4 mila gigawattora (GWh) evitando l’emissione in atmosfera di circa 760 mila tonnellate equivalenti di anidride carbonica. Oggi la centrale di Tombetta e l’impianto ad immersione di Chievo producono energia per soddisfare il fabbisogno energetico di circa 27 mila famiglie (24 mila Tombetta e 3 mila Chievo).
Nel corso dell’evento di celebrazione del centenario è stata svelata una targa celebrativa e inaugurata una mostra fotografica in loco che consentirà ai visitatori di conoscere la storia della diga, ripercorrendo le tappe più importanti della sua costruzione grazie a otto pannelli collocati lungo il percorso ciclopedonale con foto storiche originali in bianco e nero risalenti agli anni 1921-1923.
A testimonianza del ruolo fondamentale sul territorio, in autunno è previsto anche un convegno tecnico scientifico sulla diga organizzato da Agsm-Aim. “La diga di Chievo è una straordinaria testimonianza di come sia possibile coniugare gli obiettivi di sviluppo e di sostenibilità. Si tratta di un impianto con un’importante valenza storica per Verona e per il territorio circostante e che siamo fieri di poter celebrare in questo suo primo secolo di attività tramite le molteplici iniziative a essa dedicate” ha commentato Federico Testa.
“Agsm-Aim ha definito un percorso di sviluppo che prevede il 100% degli investimenti nella produzione energetica da fonti rinnovabili. In questo contesto, l’idroelettrico rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile del Gruppo e un asset fondamentale per perseguire la transizione energetica”
Breve storia della Diga e del Canale Camuzzoni
L’energia prodotta grazie alla realizzazione del Canale Camuzzoni contribuì a proiettare Verona in un’era di sviluppo economico e sociale. Tutto iniziò alla fine dell’’800, quando il sindaco di allora, Giulio Camuzzoni, avviò la costruzione di un canale industriale per derivare l’acqua del fiume Adige all’altezza del Chievo e portare così una gran quantità di forza motrice verso l’area di Basso Acquar, luogo di nascenti insediamenti industriali. Questo allo scopo di ovviare alla mancanza di giacimenti di carbone da utilizzare per le macchine a vapore, oltre a provvedere alla sicurezza della città, teatro di recenti inondazioni. II progetto, affidato all’ingegnere Enrico Carli, venne realizzato nel 1887.
II 1923 segnò un’ulteriore svolta per lo sviluppo energetico di Verona. La costruzione della diga del Chievo, su progetto dell’ingegnere Gaetano Rubinelli, aumentò la portata del Canale. Dalla diga del Chievo, fino a Basso Acquar, per una lunghezza di circa 6 km, l’acqua portata dal Camuzzoni, dopo un salto di dieci metri e mezzo, iniziò ad alimentare le quattro turbine della centrale idroelettrica di Tombetta, costruita sempre nel 1923, assicurando la produzione continua di energia elettrica pulita e rinnovabile. Durante la Seconda guerra mondiale la centrale di Tombetta, vicina alla stazione di Porta Nuova, importante obiettivo militare, fu colpita. Stessa sorte toccò alla diga che fu totalmente distrutta. La loro ricostruzione iniziò subito, sin dal 1946, cogliendo l’occasione di un necessario potenziamento per poter rispondere sempre e meglio alle nuove esigenze dei cittadini e delle industrie di Verona. Nacque così, nel 1948, una nuova centrale, chiamata Tombetta 2 per distinguerla dalla prima Tombetta 1. | due gruppi di produzione idroelettrica hanno visto, negli anni, importanti repowering, gli ultimi agli inizi degli ann
2000. Nel 2009, nella conca di navigazione della diga del Chievo, è stato realizzato un impianto idroelettrico valorizzando la cospicua portata che viene rilasciata a valle della diga su un salto di 3,6 metri.