CDA straordinario questa mattina in AgsmAim: il presidente, Federico Testa, ha convocato un’assemblea dei soci per le prossime settimane con una sola voce all’ordine del giorno: “comunicazioni del presidente”. Agli azionisti – Comune di Verona e Comune di Vicenza – Testa dovrebbe ripetere quanto già illustrato il 6 marzo scorso.
Sullo sfondo resta il mancato accordo Compago (oggetto entro fine primavera di un’udienza presso il Tribunale delle Imprese di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa istituita presso i Tribunali e le Corti d’Appello. Il Tribunale di Venezia nei giorni scorsi ha respinto l’azione di Compago srl che, a causa della frenata da parte del cda di Agsm Aim, aveva fatto un ricorso in forma cautelare. Ma il tribunale ha stabilito che il contratto è inefficace, per il mancato avverarsi di condizioni legali).
Al centro dell’assemblea probabilmente anche la governance aziendale dopo che il collegio sindacale avrebbe promosso un’azione ex articolo 2409 nei confronti del consigliere delegato Stefano Quaglino. Ma al di là degli strascichi legale dovuti alla mancata operazione finanziaria, è evidente che il problema riguarda il rapporto dei soci con l’azienda – un colosso da 1,9 miliardi di fatturato e centinaia di migliaia di clienti in Italia – e dei soci fra loro. Vicenza entra in campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione Rucco ed il clima si va facendo sempre più incandescente. Non si parla però di dimissioni: né il presidente Testa né l’AD Quaglino avrebbe infatti manifestato la volontà di lasciare anzitempo l’Agsm.
La polemica politica però si accende: Matteo Gasparato di VeronaDomani (movimento che esprimeva il precedente presidente Stefano Casali) in un comunicato spiega che questo è “Un vero e proprio terremoto. Da quanto si apprende da agenzie di stampa autorevoli (Ansa) sarebbe in corso un’inchiesta e un’indagine che colpiscono, gettano ombre e screditano l’intera città di Verona e la sua amministrazione, che fino ad oggi, o ha fatto finta di nulla su quello che stava succedendo e che noi denunciavamo da mesi o, cosa ancora più grave, ha addirittura difeso il principale responsabile di questa gravissima situazione. A distanza di qualche mese, possiamo ribadire per l’ennesima volta che avevamo ragione: Tommasi ha preso un grossissimo granchio. Ha cacciato, per pure ragioni di spoil system colui che si era opposto alla strampalata e dannosa operazione Compago, lasciando al suo posto e difendendo strenuamente, anche contro il parere contrario del socio Vicenza, colui che ha esposto e coinvolto la società di lungadige Galtarossa in questa gravissima vicenda. Il sindaco adesso chiarisca immediatamente“.
Gasparato parla di un possibile avviso di garanzia: “Se confermate le notizie di queste ore, in attesa di conoscere gli sviluppi dell’indagine e di conoscere il nome dell’esponente della diligence aziendale coinvolto, chiediamo le immediate dimissioni di Stefano Quaglino. I numerosi punti oscuri e poco chiari legati al caso Compago e le notizie di presunti e gravi reati che stanno coinvolgendo l’azienda rendono quanto mai urgente, adesso sì, un vero e proprio spoil system societario. E’ bene ricordare che proprio i 2 esponenti veronesi (Casali e Vanzo), rimossi dall’attuale amministrazione comunale, avevano disposto un’accurata verifica sul caso Compago. Un’analisi autonoma, autorevole, esterna ed indipendente, assolutamente doverosa e che si era resa quanto mai necessaria, alla luce di numerosi punti interrogativi e dubbi legati al progetto del Consigliere Quaglino, sia sotto il punto di vista industriale, che economico, patrimoniale e reputazionale del gruppo Agsm-Aim. Poche settimane dopo furono cacciati“.