“Per il bene dell’azienda sono molto sollevato dall’indagine della Procura della Repubblica di Vicenza. Il Cda da me presieduto, con la vigilanza del Collegio Sindacale, ha sempre disposto doverosamente tutte le cautele necessarie per la società avendo rilevato serie e molteplici anomalie. Il Sindaco Tommasi sembra non aver capito la situazione e comunque continua a tacere inopportunamente”.
Lo afferma in una nota Stefano Casali, ex presidente di Agsm-Aim, commentando gli ultimi sviluppi relativi all’inchiesta che sta coinvolgendo la multiutility e alcune sue figure apicali della governance.
“Tommasi, al posto di ringraziare e di compiacersi dell’attività che si stava compiendo, ha addirittura diffidato i consiglieri di amministrazione, intimando di annullare il consiglio nel quale, a novembre scorso, ci sarebbe stato il deposito delle relazioni autonome ed indipendenti coordinata dall’avv. Fabio Sebastiano, poi comunque depositate che dimostravano in maniera inequivocabile fatti e circostanze, ora all’attenzione dei Magistrati Inquirenti. Di queste azioni il primo cittadino di Verona dovrà adesso dare ampie spiegazioni ed in particolare dovrà chiarire il perché ha difeso ad ogni costo l’operato di chi ha voluto a determinate cifre l’acquisizione Compago, nonostante avesse più pareri chiari, dettagliati ed indipendenti che evidenziavano valori diversi”.
“Sarebbe molto grave, sia a livello politico, che amministrativo, se Tommasi non si fosse documentato, leggendo carte e documenti ufficiali in suo possesso – prosegue Casali – Ancora più grave sarebbe il caso in cui li avesse letti e ciò nonostante avesse avallato l’operazione, infischiandosene di autorevoli studi e del parere contrario del socio vicentino .
L’ex presidente torna anche sul tema di presunte mancate comunicazioni tra il vecchio Cda ed il sindaco di Verona: “Nonostante quanto affermato erroneamente dall’ex parlamentare PD Alessia Rotta poco ore fa in televisione, il sindaco Tommasi è sempre stato puntualmente informato di tutto. Ogni ordine del giorno dei Cda gli veniva infatti notificato tramite PEC. Addirittura, prima del noto consiglio d’amministrazione in cui sono state assegnate all’intero consiglio d’amministrazione alcune deleghe prima in capo al solo di Stefano Quaglino, vi è stata una apposita riunione con il sindaco, presenti altre persone, per informarlo ed aggiornarlo dettagliatamente. Tutti episodi e circostanze che sono state cristallizzate nel ricorso dello scrivente al Tribunale delle imprese di Venezia. L’Attuale presidente, che peraltro è un economista, nulla ha detto nonostante il tempo trascorso dal suo insediamento, circa la correttezza dei termini economici di un’acquisizione di società voluta e gestita in prima persona dal consigliere Quaglino. Un’operazione che non è mai stata votata e quindi deliberata dal cda, come risulta chiaramente dal verbale di assemblea di AGSM AIM spa del 07 dicembre 2022, che è formalmente depositato in Camera di Commercio a Verona. Infatti non solo non è stata votata dall’Holding ma anzi il cda presieduto dal sottoscritto ha disposte indagini indipendenti, come peraltro ha ritenuto di fare anche AGSM AIM ENERGIA, per le anomalie riscontrate . Damiano Tommasi e Federico Testa – conclude Stefano Csali – avendo da mesi tutti i documenti, ci dicano finalmente, anche se con un ritardo difficilmente scusabile, se ritengono che il prezzo concordato dal consigliere delegato, per acquisire COMPAGO, sia coretto e vantaggioso per AGSM AIM e se quindi il valore proposto da Stefano Quaglino sia oppure no, un ottimo affare per la società veronese-vicentina”.