Dicevano che la volevano abolire. L’anno scorso c’era stato un movimento d’opinione a livello europeo per abolire l’ora legale, come hanno fatto in gran parte del mondo. Ma in Europa, come negli Stati Uniti e in Canada si continua a spostare in vanti di un’ora l’orologio per avere un’ora in più di luce la sera. L’ora legale è stata istituita per la prima volta in Europa durante la prima guerra mondiale come espediente per risparmiare energia. Un’ora in più di lice alla sera significava e significa risparmiare. Poi questa abitudine venne dimenticata e ripresa durante la seconda guerra mondiale. In Italia venne ripristinata nel 1966 e da allora è diventata una consuetudine consolidata. Solo negli ultimi anni qualcun no ha cominciato a contestarla dicendo che lo sfasamento di un’ora può incidere sui ritmi circadiani che regolano la vita dell’uomo e creare dei problemi come l’aumento degli incidenti stradali e disturbi alla salute. Gli specialisti americani della medicina del sonno ritengono più naturale e meglio compatibile con i ritmi del nostro organismo l’ora solare. Tuttavia la valutazione prevalente è stata quella economica, rafforzata dalla crisi energetica conseguente alla guerra in Ucraina che richiede più che mai risparmi. Così l’ora legale rimane. E con essa, a detta dei suoi detrattori, i disturbi collegati. Forse un po’ enfatizzati. Ecco allora alcuni consigli per annullarne i contraccolpi, ammesso ce ne siano.
Meglio farsi una bella dormita nella notte fra venerdì e sabato, prima che venga cambiata l’ora. In questo modo si evita di accumulare l’ora di debito di sonno dovuta allo spostamento in avanti dell’orologio. Una volta scattata l’ora legale bisognerebbe uscire a prendere la luce del sole del primo mattino per una settimana: la luce intensa dovrebbe aiutare a re-impostare l’orologio biologico. Tutto questo, ovviamente, se uno non ha niente da fare o da pensare.