Contro la decisione del Consiglio dei Ministri che vieta gli alimenti e i mangimi sintetici si è schierato il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro che parla di “un precipitoso intervento del Governo nel bloccare la vendita e la produzione di carne sintetica”. La presa di posizione del vertice confindustriale della nostra regione avvenuta ieri a Cortina in occasione del meeting dei Giovani imprenditori del Nordest. “Nel 2026 – prevede Carraro – l’industria della carne sintetica avrà un indotto nel mondo di 700 miliardi di euro. Bloccarne la produzione e la vendita significa bloccare la ricerca, e non è così che si fa il bene del nostro Made in Italy”.
Una posizione sorprendente, non tanto perché in netta opposizione al Governo: ognuno o è libero di condividerne o meno le decisioni, ma perché parte da un punto di vista agli antipodi di quello che ha ispirato le nuova legge. Carraro guarda l’indotto dell’industria del cibo sintetico, ossia i soldi.
Il governo invece parte dalla volontà di tutelare la salute umana e il patrimonio agroalimentare attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di cibi sintetici, si destinati all’uomo che agli animali. La nuova normativa prevede anche sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di 10.000 euro fino a un massimo di 60.000 euro, fino al 10 per cento del fatturato totale annuo, con l’indicazione comunque di un tetto massimo, oltre alla confisca del prodotto illecito.
Sarebbe interessante conoscere se, in questo come in altri casi, il parere dei vertici di Confindustria veneta coincidono con quello dei suoi associati.