Se il Verona avesse degli attaccanti in grado di segnare sarebbe stato un pareggio. O forse anche una clamorosa vittoria. E invece dopo aver dominato per tutto il primo tempo, al 55’ si becca il gol della sconfitta dall’ex Kean. Ma non si può dire che abbia giocato male. Anzi, ha avuto un paio di occasioni, regolarmente sprecate da degli attaccanti che sembrano impossibilitati a segnare da qualche incantesimo. O forse da altro. Gaich non ne ha azzeccata una. Lasagna ha giocato bene e generosamente. Ma non segna. Zaffaroni le ha provate tutte. E non si può criticare quello che ha fatto. Singolarmente i suoi giocatori si sono impegnati tutti al massimo. Chiaro che la qualità degli avversari è superiore. Ma con la buona volontà e la grinta sono riusciti a tenere testa alla Juve ed anche a metterla in difficoltà. Alla fine c’ha provato perfino Terracciano, che con un bel tiro dal limite dell’area ha costretto il portiere bianconero ad una parata miracolosa che ha impedito all’Hellas di pareggiare. Bravissimo a centrocampo Tameze, onnipresente e instancabile. Buona anche la prestazione di Duda. Sempre lucido come regista Veloso. Superba la prestazione di Dawidowicz, che ha difeso bene con frequenti puntata all’attacco e che con Tameze è stato il migliore in campo. Opaco Dojg, inferiore alle aspettative che aveva suscitato nelle prime partite. Molti errori Ceccherini e Magnani, anche se quest’ultimo s’è riscattato con una grande prestazione nelle interdizioni. Incolpevole per il gol Montipò. Ultima nota: quando è entrato Verdi la capacità incisiva del Verona è aumentata di colpo, segno che dovrebbe essere utilizzato sistematicamente. 

Con la Juve si sapeva più o meno come sarebbe andata. Ma se si vuol trarre il bene anche dal male di un’altra sconfitta, possiamo dire che rispetto alla partita con la Sampdoria il Verona è stata un’altra squadra. C’è solo una cosa da fare: sperare. La palla è rotonda, e con un po’ di fortuna…