(Di Gianni Schicchi) A pochi giorni dalla Pasqua, giovedì 6 aprile Teatro Ristori (ore 20), I Virtuosi Italiani propongono al pubblico uno dei grandi capolavori della storia della musica: il Requiem in re minore per soli, coro e orchestra K 626 di Mozart nel concerto emblematicamente intitolato “Dall’uomo a Dio – Un’ascesa verso l’infinito”.

Diretti da Pier Carlo Orizio, con il coro Ensemble Vocale Continuum di Trento guidato da Luigi Azzolini e affiancati da Giulia Semplicini – soprano, Daniela Pini – mezzosoprano, Blagoj Nakoski – tenore e Gianfranco Montresor – basso, interpreteranno l’ultimo capolavoro incompiuto dell’autore austriaco. Sarà il tradizionale concerto per la Pasqua e “un momento particolarmente importante nella nostra stagione – come sottolinea Alberto Martini, direttore artistico e primo violino de I Virtuosi Italiani. Presenteremo il Requiem nella versione completata dal suo allievo, Franz Xaver Sussmayr, rimasto incompiuto per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791. Sussmayr raccolse gli appunti e completò questo grande capolavoro che unisce attimi di grande drammaticità e complessità emotiva, coinvolgendoci in una atmosfera ricca di patos capace di infondere anche grande energia”.

La Messa di Requiem in re minore si colloca perfettamente nella tradizione della composizione sacra del Settecento, mescolando elementi di carattere contrappuntistico a elementi di carattere operistico e pure ad elementi che provenivano da altri Requiem. Negli ultimi anni della sua vita Mozart sentì il bisogno di condurre una personale ricerca spirituale, che innestasse il suo genio espressivo e il suo ruolo di musicista nelle forze intellettuali della società, in quella sorta di sacralità della ragione e del progresso sociale che l’Illuminismo aveva individuato. Era un’esigenza interiore che si concretizzò nell’avvicinamento alla massoneria e a quel senso del magico e dell’occulto positivo che propagandava.

“Affronto per la prima volta il Requiem di Mozart che è stato uno dei brani più eseguiti ed amati da mio padre – racconta il direttore Pier Carlo Orizio.  Forse è per questo che mi avvicino solo ora, quasi in punta di piedi, a questo capolavoro. Ma vi è un’altra ragione che non mi permette di affrontare queste pagine a cuor leggero. Mi riferisco al testo stesso del Requiem, in pagine quali il “Dies Irae” o il “Rex Tremendae”, che la musica ci restituisce in tutta la loro drammaticità, dove sembra prevalere l’idea di un Dio giudice severo e inflessibile, molto lontano dalla definizione di Giovanni “Deus caritas est”. Mi consola però il finale “Lux Aeterna” che chiude nella speranza della luce e nella certezza di un Dio amore”.

“Il Requiem mozartiano – spiega Luigi Azzolini, direttore del Coro Ensemble Vocale Continuum – rimane una delle pagine che ogni voce, sia solista che del coro, vorrebbe poter cantare, ogni direttore poter preparare, riscoprire e dirigere, ed ogni ascoltatore poterlo apprezzare in concerto, meglio in presenza. Lo “strumento” coro gioca uno dei ruoli straordinariamente importanti, se non essenziale, in questa costruzione dall’ evoluzione tanto lineare e suggestiva, quanto severa ed esecutivamente impegnativa.  Solo la contrapposizione che viene espressa nelle due pagine forse più conosciute del Requiem, il Dies Irae ed il Lacrimosa, offrono un affresco straordinario ed unico dell’ampio impegno richiesto, diviso fra imponenti ed articolate sonorità e delicatissime ed intime espressività”. 

Il Requiem verrà preceduto dalla esecuzione del Libera me, Domine in re minore di Haydn e – sempre di Mozart – dell’Ave Verum corpus mottetto in re maggiore.  I biglietti sono acquistabili in biglietteria e, con esclusione delle promozioni, anche on line su Vivaticket.