Al 31 dicembre 2022 siamo in 58.850.717 con una diminuzione di 179mila abitanti, nonostante l’arrivo degli immigrati. Il che significa che nascono sempre meno bambini. Per ogni mille abitanti si sono registrate 7 nascite e 12 morti.
E questo è il problema principale che mette in discussione il nostro futuro come popolo. Sono dati Istat, che rileva che sulla dinamica demografica hanno influito fattori come la pandemia, con un aumento della mortalità (83 mila morti) nel primo trimestre del 2022 pari al 46,4%, la guerra in Ucraina e l’ondata di caldo.
Al Nord il calo della popolazione si è fermato allo 0,1%, l’anno precedente era stato dello 0,4%. Al Centro è dello 0,3%%. Al Sud sale allo 0,6%.
Nel 2022 55mila persone hanno lasciato il Sud per trasferirsi nelle regioni del Nord.
Nel 2022 si sono iscritti all’anagrafe 1.887.463 persone e se ne sono cancellate 1.745.978. Rispetto agli ani precedenti c’è stato un maggior afflusso di stranieri ma anche un calo dell’emigrazione all’estero.
Nascono sempre meno bambini. Nel 2022 ne sono nati 392.598, 7.651 in meno rispetto al 2021, l’1,9% in meno. Il tasso di natalità è del 6,7 per mille.
Bene Bolzano con il 9,2. Il peggiore l’ha la Sardegna con il 4,9.
Nel 2022 sono morte 713.499 persone, 12mila in più rispetto all’anno precedente, ma 27mila in meno rispetto al 2020, anno nero della pandemia.
Un terzo dell’eccesso di mortalità è d’estate (+16%.). Un tendenza analoga si è manifestata anche in Germania, Spagna e Portogallo. Segno che i cambiamenti climatici influiscono sulla mortalità, specie nei paesi, com’è appunto l’Italia, a forte invecchiamento.
E’ dal 2008 che l’Italia non riesce più a rimpiazzare i morti con le nascite. Il saldo peggiore del deifici naturale si è avuto con la pandemia (2020/21)
con un calo di 300mila persone all’anno.
Chi nasce in Italia ha una speranza di vita di 80,5 anni per i maschi e di 84,8 anni per le femmine. Valori che risentono ancora della pandemia, visto che nel 2019 erano superiori di 6 mesi per entrambi i sessi.
Al Nord la speranza di vita è uno’ più alta: 80,9 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne. Il Trentino-Alto Adige è la regione dove si vive di più. Il Friuli-Venezia Giulia è quella che ha avuto il maggior aumento della speranza di vita.
La Campania, con valori di 78,8 anni per gli uomini e di 83,1 per le donne, è la regione dove si vive di meno.
L’Istat comunque rileva che tutti questi dati sono ancora influenzati dal Covid.
Solo dall’anno prossimo potremo avere un quadro più normale.