(di Bernardo Pasquali). L’Italia ha un patrimonio culturale identitario che non si limita ai grandi monumenti della storia ma si afferma pure tra gli spazi più sconosciuti e ristretti delle città e dei paesi. Un puzzle senza fine di gioielli architettonici e di locali storici che hanno segnato i tempi in maniera indelebile sui loro territori di appartenenza. Ieri pomeriggio in Senato, il Vicepresidente Gian Marco Centinaio ha presentato il primo DDL della storia recente che finalmente prende in considerazione il grande tema dei Locali Storici d’Italia. Un’operazione congiunta del Ministero delleImprese e del Made in Italy che coinvolgerà anche il Ministero della Cultura e la Conferenza Stato Regioni.
Contenuti del DDL
Per la prima volta nella storia repubblicana recente, verrà disposto un piano di sostegno a tutela e valorizzazione dei Locali Storici d’Italia pari ad un intervento di 150 milioni di euro, suddiviso in tre anni. Una cifra che dovrà sostenere circa 300 strutture italiane che sono riconosciute facenti parte di questo grande patrimonio nazionale e che dovranno avere i seguenti requisiti: essere attività commerciali, esercizi pubblici, imprese artigiane ed esercizi alberghieri che abbiano svolto l’attività per almeno 70 anni, mantenuto arredi e ambienti originali, connotati da particolare interesse storico, culturale o artistico e legati alle tradizioni locali.
Necessità urgenti avanzate dall’Associazione Locali Storici d’Italia
Il DDL è stato presentato dal Vicepresidente del senato grazie alla preziosa collaborazione con l’Associazione Nazionale Locali Storici presieduta dal Presidente Enrico Magenes. “Queste straordinarie strutture sono monumenti silenziosi che per troppi anni hanno sofferto l’indifferenza e, in alcuni casi anche l’abbandono. Questa iniziativa diventa quindi una grande opportunità finalmente per ristabilire una loro centralità con effetti sull’accoglienza e il turismo che saranno estremamente efficaci. Sono icone del Made in Italy nell mondo che oggi stanno vivendo una grande difficoltà dopo la pandemia e la crisi energetica. Inoltre, fenomeni, come lo smart working e il surplus dei costi di gestione le hanno poste in una situazione di pericolosa difficoltà economica”.
Come potranno essere utilizzati gli stanziamenti
I 150 milioni di euro in tre anni, che potranno essere integrati dalle regioni in base alle loro necessità e priorità, andranno a limitare i danni del tempo e dell’usura con piani di ristrutturazioni, restauri, conservazioni strutturali e degli arredi. La richiesta da parte dell’Associazione Locali Storici è anche quale di un abbassamento delle spese e, in particolare, delle tasse locali, regionali e statali. I soldi potranno sostenere gli sforzi economici di ripristino delle strutture a causa di fenomeni atmosferici estremi, laddove le assicurazioni non garantiranno una copertura economica. infine una parte dei finanziamenti sarà adottata anche per istituire un piano formativo sia per il management dei locali che per il loro personale. “il personale di questi luoghi deve diventare la prima guida turistica a disposizione dei clienti provenienti da tutto il mondo” afferma il Vicepresidente Gian Marco Centinaio.
I prossimi passi del DDL
Il Vicepresidente del senato ha informato che ora il progetto verrà consegnato ad una Commissione per iniziare il suo percorso legislativo che lo porterà a diventare legge di Stato. Il progetto di legge prevede il censimento e l’istituzione di un elenco regionale dei locali storici. Il Mimit provvederà all’aggiornamento dell’elenco nazionale e successivamente provvederà a stabilire i criteri e le modalità di ripartizione del fondo.
Il Veneto e Verona rappresentano il territorio con maggiore presenza di Locali Storici
Alla conferenza stampa al Senato, hanno partecipato numerosi proprietari di Locali Storici, provenienti da tutta Italia. Tra questi anche Nicoletta Zennaro del mitico Caffè Pedrocchi di Padova. Un’istituzione, un monumento che ha segnato la storia della città Universitaria. “Gestire un Locale Storico, significa prendersi cura di un nobile attempato che necessità di cure costanti e amorevoli. Significa anche scontrarsi con situazioni e leggi obsolete che risalgono addirittura al regno d’Italia. Ad esempio il Caffè Pedrocchi è ancora vincolato da disposizioni normative ottocentesche dove si doveva garantire l’apertura tutti i giorni e per alcuni spazi anche la notte. La nostra Sala Verde, ad esempio, dovrebbe rimanere aperta tutta notte per garantire un caffè caldo o una bevanda a tutti i poveri gratuitamente. Da qui è nato il modo di dire ‘rimanere al verde’…anche questo rappresentano i Locali Storici…identità culturale che travalica il tempo e la cultura di un popolo”.
Il Veneto è la prima Regione con la maggior quantità di Locali Storici certificati, 36. A Verona ricordiamo il Due Torri Hotel, il Caffè Carducci, il Ristorante Arche, il Ristorante 12 Apostoli, il Ristorante Antica Locanda Mincio, il Ristorante Antica Bottega del Vino.