(di Bernardo Pasquali). Roberto Marton è un vulcanico imprenditore di Treviso che, con il Roby Marton Gin, ha contribuito a definire un nuovo stile tutto italiano, del mitico distillato anglosassone. I suoi viaggi nei Caraibi, quando ancora seguiva le vendite in Velier, gli fa scoprire un mondo affascinante di aromi, profumi ed estrazioni che lo orienterà verso la creazione di uno dei Gin più iconici della storia del Gin italiano.
Il Gin italiano da sconosciuto a prodotto trendy
Roberto ha influito notevolmente sullo stile di produzione dei Gin in Italia ed è stato uno dei precursori della grande crescita di un movimento che lo ha fatto diventare trendy e imprescindibile tra la grande offerta dei distillati. Il suo stile aromatico dotato di morbidezza e piacevolezza lo ha reso disponibile e versatile anche per tutto il variegato mondo del pairing con la cucina italiana e la ristorazione. “Il mio Gin, afferma Roberto – è perfetto ad esempio con il pesce crudo e le ostriche. Provare per credere!”.
Una storia veneta che diventa internazionale
“A questo punto della mia storia, non posso dire che l’essere veneto non abbia influito sul mio Gin; dopotutto le grandi distillerie e la cultura del distillato nelle mie terre d’origine, sono da sempre, un fattore determinante di quell’economia – conferma Roberto. Oggi che il mio prodotto ha una dimensione di mercato internazionale, quello che vale e che mi piace comunicare è il Genius Loci italiano!”. Sta di fatto comunque che tutti i prodotti Roby Marton sono ottenuti da due storiche distillerie bassanesi; la linea Roby Marton Gin, in particolare dalla Distilleria Montegrappa.
Il mio Gin piace o non piace…
“All’inizio, il Roby Marton Gin non veniva visto con favore dai cultori del classico London Dry. Anche oggi è un prodotto che divide ma, alla fine, i risultati mi hanno dato ragione”. Il progetto ha creato nel 2022 un fattura di circa 3,5 milioni di euro, con un consolidamento molto importante del mercato italiano e una crescita costante in quello internazionale. Le bottiglie prodotte nel 2022 sono circa 22.000. “Il mondo del Gin italiano oggi si sta spostando sempre più verso gli aromatizzati e questa rivoluzione, credo di averla anticipata un pò con lo stile del mio primo Roby Marton Gin. Di una cosa vado fiero; i paesi anglosassoni me lo hanno riconosciuto da subito e mi ha sempre inorgoglito: il mio Gin si può bere anche liscio, senza tonica, perchè offre una grande gamma di sensazioni di piacevolezza”.
Italian Mule un’invenzione nata da una necessità
Se parliamo di Roby Marton Gin, a molti appassionati viene in mente l’Italian Mule, un long drink prodotto con il Roby Marton Gin originale, Pimento, lime e mentuccia. “L’invenzione di questo prodotto è nata da una necessità commerciale. Agli inizi i miei clienti compravano sempre almeno 24 bottiglie di Roby Marton Gin ad ogni ordine. Successivamente, con l’arrivo di molti altri Gin sul mercato, i clienti si limitavano a poche bottiglie per ordine. A questo punto ho deciso di sviluppare un long drink originale e dal suo avvento, i clienti sono passati da 24 a 36 bottiglie di Roby Marton Gin per ordine”.
A San Francisco sulla vetta del mondo
Il Roby Marton Gin è riconosciuto oggi come uno dei prodotti italiani della sua categoria, di maggiore qualità. Non è stato solo il successo di pubblico a sancirlo. “Uno dei momenti più belli di questi 10 anni, che ricordo sempre con grande emozione, è stato il 2020 quando, la grande San Francisco World Spirit Competition, una delle più prestigiose al mondo, ha decretato la Double Gold Medal al Roby Marton Gin High Proof di 55,5 gradi alcolici. Quella vetrina internazionale, per un prodotto tutto italiano, mi rende tuttora veramente orgoglioso del lavoro svolto in questi 10 anni di attività”.