Da venerdì 5 fino al 27 maggio torna a Verona e in provincia con la terza edizione il Festival del giornalismo dedicato al mondo dell’informazione. I temi che troveranno spazio durante gli incontri spaziano da ambiente e sostenibilità, alle migrazioni sulla rotta balcanica, dalla guerra in Ucraina all’Afghanistan e alla condizione della donna in Iran, le discriminazioni di genere nel calcio e il rapporto tra sport e diritti umani, le criminalità organizzate e la lotta alle mafie. E poi il futuro dell’informazione locale, l’informazione sull’ambiente, i nuovi scenari radiofonici, il diritto all’informazione per i cittadini.

Il Festival si aprirà venerdì 5 maggio alle 10 al Polo Santa Marta dell’Università con un incontro aperto agli studenti e la consegna del premio dedicato ad Antonio Spadaccino per il miglior giornalista under 30 di una testata locale. A seguire gli incontri con Tommaso Ferrari, assessore alla Transizione ecologica, Ambiente e Mobilità dal su “Comunicare la crisi ambientale: Come e perché farlo”, e “Verso l’impatto zero”, con Antonio Disi di ENEA e Letizia Palmisano, giornalista ambientale ed ecoblogger.

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Paolo Rumiz, giornalista, viaggiatore e scrittore
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Due premi saranno dedicati ai giornalisti scomparsi

Gli appuntamenti successivi si terranno al Palazzo della Dogana in via Dogana 6: alle 17 sempre di venerdì 5 maggio dialogo su “L’eredità di Gianni Brera a trent’anni dalla scomparsa” con Gilberto Lonardi, docente di UniVerona e i giornalisti Francesco Caremani, Claudio Rinaldi e Lorenzo Longhi. Alle 19 “I Balcani occidentali sulla linea di confine”, incontro con Marco Siragusa, giornalista e ricercatore in Studi internazionali e Jacopo Rui dell’associazione One Bridge to Idomeni. Appuntamento clou della prima giornata alle 21.15 con il giornalista, viaggiatore, scrittore e saggista Paolo Rumiz, dedicato a “A trent’anni dal conflitto nei Balcani, un’altra guerra scuote l’Europa”, che dialogherà col giornalista Ernesto Kieffer.

Nei giorni successivi si susseguirà un ampio ventaglio di incontri, tavole rotonde e approfondimenti sui temi di attualità ma anche sullo stato e il futuro dell’informazione. Il festival si concluderà, nella sua parte cittadina, lunedì 8 maggio alle 21 con “Il museo del futuro”, un incontro su “Il museo del futuro” con Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, in programma al Teatro Nuovo, moderato dalla giornalista Elena Chemello.

La manifestazione si sposterà poi in provincia con gli appuntamenti dell’Extra Festival, per coinvolgere alcuni centri del Veronese. Primo appuntamento mercoledì 10 maggio a Caprino Veronese alle 20.30 con “La montagna disincantata. Ripensare il futuro di un territorio a misura d’uomo e di ambiente”. Interverranno le giornaliste Manuela Mimosa Ravasio e Anna Sustersic, con la filosofa Manuela Macelloni, che dialogheranno con il giornalista Riccardo Verzé. Giovedì 11 maggio al Teatro Salieri di Legnago alle 21, si terrà il reading-spettacolo “Il genio di Salieri”, a cura di Piero Maranghi e Leonardo Piccinini. Terzo appuntamento a Povegliano Veronese, in Villa Balladoro, venerdì 12 maggio alle 21, “Mafie a Nordest: il dovere di informare”. I giornalisti Gianni Belloni e Luana De Francisco, si confronteranno con Pierpaolo Romani, presidente di Avviso Pubblico; modera Luigi Grimaldi.

Sabato 13 maggio alle 18.30 a Motta di San Bonifacio incontro con l’inviato Domenico Quirico, l’antropologa Elena Dak e la giornalista Barbara Schiavulli dedicato a “Non dimenticare l’Afghanistan”. Domenica 14 maggio a Bardolino in villa Carrara-Bottagisio alle 18.30 “Il nuovo rinascimento radiofonico” con la conduttrice radio Sara Zambotti e il radiospeaker Massimo Cirri e la moderazione di Giorgio Vincenzi. Si torna poi a Verona, venerdì 26 maggio alle 20.30 al cinema Nuovo San Michele, con il documentario sugli Stati Uniti “Stonebreakers“, incentrato sul tema Black Lives Matters e la distruzione di monumenti storici di personaggi simbolo della storia americana. Con il regista la prof. Stefania Pontrandolfo, docente di Discipline demoetnoantropologiche dell’UniVerona, modera il giornalista Francesco Bommartini.

La chiusura del Festival del Giornalismo è in programma sabato 27 maggio alle 18.30 a Villa Maria-Casa Sartori 1898 di Negrar, con l’incontro “L’importanza della consapevolezza finanziaria per il cittadino di oggi” . Ne parleranno Luciano Canova, economista, saggista e divulgatore scientifico, e i giornalisti Eleonora Vallin e e Stefano Tenedini, giornalista e direttore del nostro giornale. Modera il giornalista Mario Marchi.

«Il nostro festival è una manifestazione culturale che parte dal bassoo”, spiega Fabiana Bussola, presidente dell’Associazione Culturale Heraldo Ets. “Pensiamo che questo progetto sia per Verona un appuntamento arricchente, aperto al confronto di idee, a fronte di un discorso pubblico basato su opinioni polarizzate. Ogni anno cerchiamo di crescere e proporre qualcosa in più. I numeri confermano che siamo sulla buona strada”. “Vogliamo continuare a tenere alti i riflettori sull’informazione e sul mestiere del giornalista, ma anche su uno dei temi che ci sta più a cuore come l’ambiente”, afferma Elena Guerra, direttrice di Heraldo magazine. “Assegneremo una targa speciale intitolata ad Antonio Spadaccino, scomparso proprio un anno fa, a un giovane giornalista under 30. Un modo per celebrare l’attenzione che Spadaccino ha sempre avuto proprio per i più giovani”. E un altro premio sarà intitolato ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista ucciso in un attentato nel 2018. “Era stato un nostro studente all’Università di Verona lavorando nella nostra radio Fuori Aula Network”, ricorda Tiziana Cavallo per la Fondazione Megalizzi, nata per ricordare che “Antonio aveva dedicato la sua vita alla passione per l’informazione”.

“Mai come adesso c’è bisogno del giornalismo e di un Festival il cui programma parte dal locale e lo mette in connessione con i fenomeni del mondo globale, cogliendo le opportunità e le sfide che la globalizzazione comporta”, sottolinea Marta Ugolini, assessore alla Cultura del Comune di Verona. “Anche i giornalisti, come professionisti e come persone, sono chiamati a cimentarsi in un contesto aperto e non privo di rischi: Quindi porte aperte al vero giornalismo, a Verona e in provincia”.