(di Bulldog) Le immagini valgono più di mille parole: questa è “la sala d’aspetto” del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Borgo Trento. Sono i parenti di persone portate d’urgenza in ospedale per incidenti stradali, malesseri improvvisi, urgenze vere. I loro famigliari – non importa come sono stati classificati per ordine di gravità – sono invece da soli, in diversi casi giacciono nei corridoi del PS su qualche lettiga in attesa di venir visitati o operati. I loro accompagnatori non possono nemmeno restare nella sala d’aspetto, ma debbono “accomodarsi” all’esterno, al caldo se c’è, al freddo di questa serata di primavera, e – qualche settimana fa – sotto la pioggia o al vero freddo dell’inverno.

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Si dirà, colpa del Covid (che però non è più un’emergenza dato che da questa mattina non è più nemmeno obbligatoria la mascherina all’interno degli ospedali)…Però, dopo tre anni, i contribuenti hanno diritto ad un minimo di struttura e di organizzazione: cosa ci voleva a mettere un paio di panchine sotto la pensilina? è una necessità sanitaria che i parenti dei pazienti debbano bivaccare in questo modo? qual è il senso di questa “organizzazione”? anche perchè, coi tempi del Pronto Soccorso, i parenti rischiano di passare diverse ore in queste condizioni. Oggi, in un caso, ben sette ore fra l’ingresso al PS e l’inizio dell’operazione in ortopedia. Non credo che sia per questo che i contribuenti spendono ogni anno oltre 120 miliardi di euro. A questo punto, se come amministratori e stipendiati pubblici non siete capaci di organizzare il servizio è meglio che chiudiate la baracca. Vorrà dire che i cittadini andranno dalla sanità privata: scommettiamo che costerebbe di meno?