Non occorrono tanti commenti a questa foto che riassume l’uso anarchico dei monopattini.

La foto è stata scattata da un lettore de L’Adige in una strada di Borgo Trento. Ma potrebbe essere stata fatta in qualsiasi parte della città. Testimonia che una parte non trascurabile di coloro che utilizzano il monopattino a noleggio sono privi delle più elementari cognizioni delle norme della circolazione stradale e dell’educazione.
Questi non capiscono, o meglio, non si pongono nemmeno il problema che abbandonare il monopattino nel bel mezzo del marciapiede, è un insulto a tutti quei cittadini che hanno il diritto di camminare senza correre il rischio di inciampare su un ostacolo. Nella migliore delle ipotesi. Perché il gesto di esecrabile maleducazione civica diventa più grave se su quel marciapiede deve transitare una mamma col passeggino o, peggio ancora, un vecchio col deambulatore, un disabile in carrozzina o un cieco.
Casi come questo si possono vedere tutti i giorni per le strade di Verona. Ma nessuno viene punito. Eppure attraverso la carta di credito che serve per noleggiare il trabiccolo a due ruote è tracciabile chiunque lo utilizzi. Perché nessuno viene perseguito? 

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Anche sul comportamento dei vigili ci sarebbe da ridire. Più di qualche volta sono passati a dare le mute per divieto di sosta, ma si sono ‘dimenticati’ di far spostare il monopattino abbandonato là dove non si potrebbe e magari di iniziare la procedura per individuare il responsabile di quest’atto incivile.

Questo per dire che se a livello ministeriale si stanno studiando delle modifiche al codice della strada per porre rimedio al fenomeno monopattini, nel frattempo l’Amministrazione comunale di Verona qualcosa dovrà pur fare. Prima che qualche passante si faccia del male.