(di Stefano Cucco) Viene inaugurata questo pomeriggio, nella galleria Luogo Arte Contemporanea di via Giosuè Carducci a Verona, la mostra “Dolce come il miele” dell’artista Giulia Ferrarese. Questa esposizione riveste gli spazi della galleria con una visione onirica del mondo naturale. Le creazioni di Ferrarese combinano realtà animale e vegetale con suggestioni fantastiche derivanti da un’amalgama di miti e folclori tra Oriente e Occidente che caratterizza la sua ricerca artistica.
Insomma, “Dolce come il miele” illustra il mistero e il fascino dei meccanismi evolutivi dei variopinti fiori di orchidea attraverso pennellate che uniscono evidenza botanica ed estro creativo, in un processo generativo presieduto da divinità ancestrali ibride. L’aspetto singolare e talvolta antropomorfo delle corolle suggerisce l’intervento di un’energia primigenia nel plasmarne la forma, ravvicinando uomini e piante. Alla rappresentazione fantastica del fenomeno di mimesi degli organismi vegetali segue un corpus di lavori incentrato sul carattere soprannaturale delle peculiarità di alcuni animali, sottolineando le connessioni magiche che si sviluppano tra le diverse specie, uomo compreso.
La volpe (Kitsune), in particolare, è un soggetto ricorrente nella ricerca di Giulia Ferrarese che, similmente alla figura dello sciamano, catalizzatore delle energie incarnate, mezzo e guida alle trasformazioni del mondo animale e alla loro trasmissione al contesto umano, esplora questo orizzonte di interazioni mistiche.
Giulia Ferrarese, nativa di Zevio, classe1985, vive e lavora a Milano. Nel 2008 consegue la laurea all’Università IUAV di Venezia con indirizzo in Arti Visuali, e nell’arco dei quattro anni di studio partecipa al programma Erasmus tra UdK (Universität der Künste Berlin) e Ca’ Foscari a Berlino. Nel 2013 si laurea alla NABA di Milano con indirizzo artistico e curatoriale. Nel 2012 è a Kassel come assistente di Chiara Fumai, prestandosi anche come performer nell’evento di chiusura. Segue workshop di danza e sulla voce con Enzo Cosimi e NicoNote, e partecipa a progetti come performer di Tino Segal, Francesco Ronzon, Alice Ronchi, Luigi Coppola e Virgilio Sieni.
Nel 2021 riceve la menzione speciale della giuria per il video “Calipso” presso il San Giò Festival di Verona, che si sviluppa nella mostra site-specific “Ipno-Calipso” nella chiesetta di San Biagio a Triuggio, Monza, a cura di Vittorio Raschetti. Parallelamente pratica il disegno, che espone in una personale sulle divinità greche illustrate su grandi dimensioni a pastelli colorati presso lo studio Blik a Las Palmas de Gran Canaria, Spagna, che viene preceduta da una mostra collettiva a tappe partita da Sarmede dal titolo “Le immagini della fantasia 35”, a cura di Monica Monachesi.
A contenere l’ampio spettro di temi, idee narrative e medium espressivi utilizzati da Giulia Ferrarese c’è un’idea periferica del tempo che unisce figure mitologiche, tracce di incontri e di passaggi, al presente. Non c’è bisogno di indagare la vera origine del gesto, ninfe, trecce, pezzetti di corda sono la manifestazione di immagini borderline ibride di forte valenza artistica che sollevano l’arte dal problema del senso, sfuggendo in tal modo da approcci ermeneutici e mitopoietici. Tutto ciò palesa l’esigenza di riportare l’opera ad essere la restituzione di un’emozione e di farsi espressione creativa individuale. La ricerca dell’artista si discosta infatti dal mito della concettualizzazione o dell’unicum contro la produzione seriale e, basando il suo lavoro su situazioni ambigue, sfumate, arriva ad interrogarsi sulla natura stessa del reale possibile che appare e non appare, come in una sorta di premonizione o di universo parallelo scandito da un tempo differente. E così il gesto artistico diventa il linguaggio che svela, attraverso la definizione di forme classicheggianti aliene, velatamente queer, situazioni riconducibili in parte ad un’atmosfera onirica, poetica e in parte a un pensiero che contamina le identità e i generi, tra fantasy e postumano contemporaneo.
L’inaugurazione è prevista mercoledì 3 maggio alle ore 17. La mostra è visitabile sino al 17 maggio, ad ingresso libero, dal lunedì al venerdì con orario 15-18 e nel weekend su appuntamento.