(Di Gianni Schicchi) Ottavo concerto sinfonico della Fondazione Arena al Teatro Filarmonico, venerdì sera alle 20, con replica sabato alle 17. Torna a farsi vedere sul podio, per dirigere il previsto programma tutto incentrato sui nomi di Bach e Stravinsky, il maestro Alessandro Cadario. Nato a Varese, milanese d’adozione, Cadario è direttore ospite principale dell’istituzione dei Pomeriggi Musicali di Milano. Quattro anni fa aveva debuttato al Filarmonico dirigendo la prima esecuzione della rara Messa di Cimarosa, un partitura che ha visto emergere la sua particolare versatilità nel repertorio sinfonico e corale.
Nella sua seconda occasione veronese, Cadario sarà alle prese con la famosissima Suite n. 3 di Bach, composta da sei brani che sono altrettante danze in stile francese, dove emerge la celeberrima Aria (erroneamente ma popolarmente definita “sulla quarta corda”) al centro della Suite. Seguirà il coevo Concerto brandeburghese n. 3, che con gli altri cinque concerti della stessa serie, Bach volle dedicare al margravio di Brandeburgo. Il terzo brandeburghese è particolarmente debitore della struttura tripartita di stile italiano, con ampia libertà di improvvisazione, dove gli strumenti concertanti sono tutti i componenti dell’orchestra, qui divisi in gruppi. Entrambe le composizioni devono la loro rinascita ad un altro compositore più volte presente nella programmazione sinfonica 2023 di Fondazione Arena: Felix Mendelssohn-Bartholdy, che come direttore del Gewandhaus di Lipsia lanciò il Bach-revival in epoca romantica.
Di tutti i compositori del Novecento storico, il più rivolto al passato è sicuramente il russo (naturalizzato franco-americano) Igor Stravinsky, che esplorò come pochi altri, le forme di oltre tre secoli di musica precedente, per riproporle alla propria maniera. Così fece nel 1936 quando compose il Concerto in mi bemolle “Dumbarton Oaks” (località in cui risiedevano i committenti) per orchestra da camera, nel tentativo di ricreare un vivace dialogo di strumenti concertanti su modello dei brandeburghesi di Bach. Un esperimento stimolante e riuscito, grazie alla sua conoscenza del barocco italiano, che aveva studiato e sperimentato già dal provocatorio Pulcinella composto nel 1920 per i Ballets russes di Diaghilev. L’autore stupì tutti con questa suite di frammenti di Domenico Scarlatti rielaborati con gusto nuovo per orchestra da camera e tre voci. Dal balletto Stravinsky trasse una suite strumentale, eseguita in questo concerto a coronamento di un ponte eretto fra due epoche.
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Il Preludio raddoppia e offre un’introduzione all’ascolto prima di ogni concerto. La rassegna Ritorno a teatro prosegue anche per la Stagione Sinfonica, fra le diverse iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. In questo percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica, il mondo della Scuola potrà assistere agli spettacoli in cartellone al Teatro Filarmonico con l’opportunità di partecipare ad un Preludio nella prestigiosa Sala Maffeiana un’ora prima dell’inizio a cura della Fondazione Arena di Verona. Per l’8° concerto è possibile prenotare il Preludio di venerdì 5 alle 19 sia quello di sabato 6 maggio alle 16. Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel 0458051933.