Si è spento coll’età di 86 anni Benito Pavoni, già deputato e consigliere regionale del Psi.
Era nato a S. Ambrogio Valpolicella nel 1936 e dopo una lunga militanza nel Partito Socialista era stato eletto consigliere regionale fra il 1970 e il 1985. Nel 1987 era stato eletto alla Camera dei Deputati. Da sempre socialista, è stato uno dei personaggi di spicco della politica veronese durante la Prima Repubblica, quando il potere, sia a livello nazionale che locale era diviso fra la Democrazia Cristiana e il Psi, all’interno del quale era il leader dell’ala craxiana, in contrapposizione con l’altro leader socialista veronese, Angelo Cresco, che invece apparteneva alla corrente ‘lombardiana’, più spostata a sinistra. Molto apprezzato per l’impegno politico costante e coerente viene ricordato dagli ex compagni di partito come un uomo sincero e schietto, uso a dire sempre quel che pensava senza tanti peli sulla lingua.
La sua vicenda politica, intimamente legata alla Prima Repubblica, finisce con tangentopoli. Anche Pavoni, come il suo leader di riferimento, Bettino Craxi, viene travolto dalle indagini di ‘Mani Pulite’ ed è costretto ad affrontare l’amarezza di varcare la soglia del carcere. Era il sistema del finanziamento illecito dei partiti che crollando aveva trascinato con sé i responsabili de Psi e Dc. Conclusosi quel periodo e nata la Seconda Repubblica, Pavoni abbandonò la politica e si ritirò a vita privata.