“Il Veneto è la quarta regione d’Italia per popolazione con 4.847.745 abitanti ed è una delle grandi regioni italiane avente un’unica sede di Corte d’appello, con un contenzioso giudiziario rilevantissimo”. Inizia così la risoluzione presentata da Ciro Maschio in Commissione Giustizia della Camera di cui è presidente per istituire a Verona una sezione staccata della Corte d’Appello di Venezia.
“Tale situazione ha determinato negli anni un sovraccarico di lavoro che impedisce una rapida ed efficiente amministrazione della giustizia, con il progressivo dilatarsi dei tempi di decisione. Basti pensare – continua la risoluzione- che la Corte di appello di Venezia è la quinta in Italia per carico di pendenze con 529 giudizi per magistrato, contro una media nazionale di 439 giudizi. I giudizi pendenti a fine 2022 erano 18.176 e, immaginando di non avere giudizi nuovi, per smaltire il volume di pendenze occorrerebbero più di due anni e mezzo di lavoro dei 51 magistrati oggi in servizio.”
Osserva il documento dei Ciro Maschio che la Corte d’appello di Venezia “terza in Italia per numero di abitanti ma è ultima nel rapporto tra numero di Magistrati e abitanti (1,1 magistrato ogni 100 mila abitanti contro una media nazionale del 2,1); penultima nel rapporto tra dipendenti amministrativi e cittadini (i 113 addetti sono 2,4 ogni 100 mila contro il 4,9 nazionale); ultima per quanto riguarda i magistrati della Procura Generale (che sono 11 pari allo 0,2 per centomila abitanti, metà della media nazionale); penultima per i casi sopravvenuti (214 per ognuno dei 51 magistrati contro una media nazionale di 190)”.
Alla luce di questi e di molti altri dati e indicatori, la relazione definisce “non più procrastinabile l’istituzione della Corte d’appello di Verona o quantomeno di una sezione distaccata della Corte d’appello di Venezia” Anche perché “dal punto di vista territoriale e logistico, è rilevabile immediatamente come la Corte d’appello di Venezia sia posta in un luogo del tutto decentrato e più difficilmente accessibile, anche dal punto di vista dei trasporti rispetto al territorio veneto amministrato e come una riorganizzazione della geografia giudiziaria nella regione comporterebbe, altresì, notevoli risparmi di tempo ai cittadini ed agli operatori.”
Sulla base delle medesime considerazioni nel 1997 Nicola Pasetto, deputato di Alleanza Nazionale scomparso in un tragico incidente proprio in quell’anno, aveva presentato la proposta di istutuire la Corte d’Appello a Verona. Proposta che era stata portata avanti a Palazzo Madama dal senatore Paolo Danieli che nel 2002 era riuscito a portarla all’esame dell’aula, ma l’improvvida richiesta di istituirne contestualmente una anche a Padova presentata dalla senatrice Alberti Casellati, fece naufragare il disegno di legge. Ora il fatto che alla presidenza della Commissione Giustizia della Camera vi sia il veronese Maschio e che il Ministro della Giustizia sia Carlo Nordio, veneto, che come ex magistrato conosce bene la situazione della giustizia nella regione, fa ben sperare che la proposta possa andare finalmente in porto.