(di Bulldog) C’è un deficit di democrazia a Sona. A Sona, minacce e calunnie impediscono un confronto trasparente, libero, davanti al pubblico, fra i quattro candidati alla carica di primo cittadino. Tutto parte dalla SunOil che è entrata (ma è da vent’anni protagonista della vita ammnistrativa) di prepotenza nel dibattito perché un candidato, Paolo Alberto Mazzola capolista di Rinascita per Sona, afferma – senza portare una prova al riguardo e senza che nessuno gliela chieda – di aver favorito la cessione dell’area SunOil ad una multinazionale che vorrebbe fare (nell’ordine delle dichiarazioni rilasciate): un impianto per la produzione di idrogeno verde; una centrale di produzione di energia solare; uno stoccaggio di acqua per combattere la siccità.
L’idrogeno verde che viene prodotto per elettrolisi ha bisogno in effetti, per essere certificato verde, sia di energia prodotta da fonti rinnovabili che di acqua, senza immettere in atmosfera CO2. Che questi componenti vengano raccontati a spizzichi e bocconi, senza una narrazione logica e coerente, senza un’indicazione vera del progetto, non è un gran segnale. Quanto meno, palesa una preparazione del dossier un po’ approssimativa…
Ma torniamo al gap di democrazia. Perché ne parliamo? Perché banalmente un foglio di calunnie (nella foto), distribuito violando la legge sulla stampa (è stato distribuito pubblicamente sebbene manchi un direttore responsabile e l’ indicazione dello stampatore: qualcuno ha aperto un’inchiesta?) e un video pubblicato sui social media dal proprietario (lo è ancora? ) della SunOil lasciano intendere interessi illeciti da parte dell’amministrazione in carica (qualcuno ha fatto denuncia per diffamazione?). Il problema, con un paio di denunce, era facilmente risolvibile evitando che si creasse un clima di tensione, ed anche di intimidazione, che ha messo tutti i candidati sindaco in estrema difficoltà. Enorme la gravità del fatto, la minaccia implicita portata a dei candidati e a dei rappresentanti del popolo, una carognata perpetrata con malizia e cattiveria.
Tanta era la preoccupazione per altre possibili azioni intimidatorie, che gli organizzatori dell’unico faccia-a-faccia fra i candidati sindaco sono stati costretti a svolgere l’incontro senza pubblico (precedentemente invitato ed ammesso), rimandando la visione ad un canale YouTube, nell’assenza di un contraddittorio vero fra giornalisti e candidati, negando ai primi la possibilità non soltanto di fare le domande ma anche di incalzare i candidati davanti a risposte magari lacunose.
E quindi, i cittadini di Sona non possono ancora sapere se l’affaire SunOil sia una super-cazzola o un progetto vero. Così come non sanno se davvero è possibile cancellare la Tari o abbattere l’IMU perché banalmente nessuno ha chiesto come verranno poi coperti i costi per la raccolta delle immondizie e come verranno pagati i servizi garantiti dall’incasso dell’IMU…
Se c’è un problema di ordine pubblico, un pericolo di intemperanze, non si nega un dibattito vero. Si chiamano i Carabinieri e si arresta chi viola o minaccia una manifestazione politica pubblica. Perchè permettendo alla calunnia di averla vinta si nega la democrazia stessa e la libertà di esprimere le proprie opinioni senza timore di venir dileggiati, ricattati, messi alla berlina senza possibilità di ribattere
E questo accade a Sona, un Comune ricco, nel cuore della Regione che traina l’Europa e che ha governato sul mondo per mille anni. Non nel profondo Sud…