(di Bernardo Pasquali). Il Padiglione Italia sarà un fiore all’occhiello del prossimo Expo che si terrà a Doha dal  dal 2 ottobre 2023 al 28 marzo 2024. IL playoff del padiglione sarà “Green desert, better environment”. Un progetto molto interessante che si snoderà sui principi del Global Report Food Crisis che parla appunto delle aree della Terra dove servirà applicare nuove tecniche di approvvigionamento idrico per salvare la vita delle colture, delle piante e dell’uomo. il Rapporto della FAO stima infatti 250 milioni di abitanti in 58 paesi in grave crisi alimentare.

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L’Expo in Qatar, un’area strategica afro – asiatica

Saranno 80 i paesi che participeranno all’edizione di quest’anno dell’Expo e si prevedono oltre 3 milioni di visitatori. Il Qatar si trova in una posizione strategica, non solo da un punto di vista geografico ma anche da un punto di vista politico ed economico. L’intermezzo tra l’Africa e l’Asia con un aeroporto che vede ogni anno il passaggio di circa 30 milioni di passeggeri. L’Expo sarà una grande occasione per l’ingegno e la creatività italiana e, più in generale, per tutto il Made in Italy di proiettarsi verso un futuro tecnologico agroalimentare a livello internazionale.

La presentazione del Padiglione Italia a MacFrut a Rimini

L’occasione per la presentazione del Padiglione Italia a Expo Doha 2023 è stata la straordinaria edizione di MacFrut a Rimini che, mai come questo anno, ha raggiunto un pubblico internazionale e un interesse così significativo. Tutti segnali di una nuova primavera italiana che durerà a lungo anche nel settore agroalimentare. L’accesso all’acqua sarà la mission, non solo delle popolazioni dei deserti ma, purtroppo, sempre di più, anche delle nazioni fino ad oggi poco interessate a queste problematiche, come i paesi del Mediterraneo. La coltivazione in aree desertiche e siccitose è affare italiano visto che nell’area del Golfo Persico il nostro paese esporta il 70% dell’ortofrutta presente.

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A sinistra l’architetto Tappi e a destra l’Ambasciatore italiano a Doha Paolo Toschi

Un progetto innovativo partito da Cesena

Il progetto del Padiglione Italia è stato creato dallo Studio barbieri di Cesena e ha visto in prima fila l’Architetto Tappi che lo ha definito “un biglietto da visita con forte spirito tecnologico innovativo”. L’impostazione degli spazi, non particolarmente ampi, sia all’interno che all’esterno, è stata studiata in modo tale che potesse definire completamente il progetto proposto dal Masaf. Sono 590mq con 120mq di parte coperta e 470mq di esterni. Tutto il padiglione sarà recintato con una coltivazione idroponica all’avanguardia e ornato da centinaia di erbe aromatiche ed essenze.

La cortina vegetale sarà alta circa 3 mt e servirà ad incuriosire maggiormente chi si trova all’esterno. Nel cortile sono stati creati numerosi alberi idroponici da cui spuntano piante e fiori. Lo spazio interno del Padiglione Italia ha un grande schermo che presenta i vari progetti sperimentati per l’accesso idrico in situazioni di siccità e diventerà anche spazio per la presentazione delle eccellenze Made in Italy.

Da Doha a Roma per la prossima candidata all’Expo 2030

il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, nel suo intervento di presentazione del Padiglione Italia a Doha durante l’Expo ha preso l’occasione anche per presentare l’iniziativa italiana di candidatura della città di Roma come prossima sede nel 2030 dell’Expo. “Sarà una sfida che dovremo cercare di vincere tutti insieme, istituzioni, enti, privati e cittadini tutti. Sarebbe un’occasione straordinaria per consolidare gli sforzi che stiamo facendo tutti quanti per cercare di raggiungere una grande rinascita che tenga l’uomo al centro di tutto”.