Dopo una chiusura di sette anni torna nelle edicole l’Unità, il quotidiano comunista fondato da Antonio Gramsci. Una testa storica dell’editoria politica italiana. Più che un giornale una vera e propria bandiera di una sinistra che non c’è più. Sarà in edizione cartacea stampata e distribuita in centomila copie

A dirigerlo l’editore Alfredo Romeo ha chiamato Piero Sansonetti, un giornalista d’area che ha anche una grande visibilità grazie alle sue partecipazioni al Tg4 di Mediaset.

Il suo intento è quello di far ritrovare “”pezzi di pensiero per ricostruire una vera sinistra, di cui c’è bisogno”. La linea politica sarà socialista, garantista, liberale e cristiano, dunque pacifista.

Sansonetti, nel presentare la rediviva testata, ha spiegato di aver usato l’aggettivo “cristiana”, che a molti compagni potrà sembrare piuttosto strano che “in questo momento Bergoglio è la cosa più di sinistra che ci sia: per questo mi piace usare il termine cristiano perché lui è un punto di riferimento forte”.

Nel primo numero ci sarà un articolo di Massimo D’Alema e un’intervista al francese Jan Luc Melenchon, “il più importante leader della sinistra europea”. Vi sarà spazio per l’associazione ‘Nessuni tocchi Caino’ per dimostrare la vicinanza alle Ong, che secondo il direttore sono sempre state tartassate, soprattutto adesso dal governo di centrodestra.