(di Stefano Cucco) I Consorzi per la gestione delle acque bocciano il sistema di dissalazione delle acque marine inserito nel decreto siccità e che ha già registrato l’interesse della Regione Veneto e della città di Genova. Il decreto semplifica gli iter autorizzativi per la realizzazione dei dissalatori. Lo stesso Pnrr prevede alcune linee dedicate allo sviluppo di soluzioni per la gestione dell’emergenza idrica. L’associazione che li riunisce, l’ANBI, audita alle Commissioni congiunte agricoltura e Ambiente del Senato, ha evidenziato la necessità di un ulteriore approfondimento rigoroso sulle conseguenze ambientali. Spiega Massimo Gargano, DG di ANBI intervenuto nella stessa sede. “Oggi, solo il 40% dell’acqua trattata diventa dolce, il residuo è una salamoia inquinante e complesso da smaltire; oltre a ciò, vanno considerati gli importanti costi energetici, che possono essere sostenuti con facilità da economie, che hanno nel sottosuolo gas come Israele o petrolio come i Paesi Arabi, ma non certo dall’agroalimentare italiano”, prosegue Gargano. “Nel nostro Paese, la desalinizzazione può andare bene solo per situazioni localizzate, come le piccole isole, perché sostitutiva del traffico di “bettoline”, che attraversano il mare per rifornirle d’acqua dolce”.
“Stiamo inoltre lavorando”, aggiunge Francesco Vincenzi, presidente di ANBI – con tutte le componenti interessate per trovare una soluzione finalizzata ad un maggiore utilizzo delle acque reflue; accanto a ciò è necessario continuare ad investire in innovazione. I Consorzi di bonifica ed irrigazione lo stanno facendo e sono pronti con soluzioni immediatamente operative. Ringraziamo il Governo per l’attenzione e la sensibilità dimostrata con il Decreto Legge Siccità, che però offre risposte ad una situazione emergenziale. A questo bisogna affiancare soluzioni infrastrutturali per uscire da una persistente condizione di insufficienza idrica, che sta colpendo ampie zone del Paese. Per questo poniamo con forza la necessità di un piano pluriennale per realizzare bacini irrigui multifunzionali, indispensabili a garantire la produzione di cibo, l’occupazione agricola e l’equilibrio ambientale”.