Meglio gli asparagi bianchi di Bassano del Grappa o quelli della Marmbrotta, frazione di San Martino Buon Albergo, famosa per i lunghi e saporiti ortaggi?
La sfida si svolgerà alla Fracanzana di Montegalda, in provincia di Vicenza il 25 maggio con una gara alla cieca per scegliere il migliore.
L’asparago bianco di Bassano ha sicuramente un pedigree più lungo del rivale veronese, di fama più recente. Coltivato in un terreno alluvionale vicino al Brenta, è citato già in documenti della Repubblica di Venezia. Nel 2007 ha ottenuto il marchio Ue di Denominazione di Origine Protetta che identifica i prodotti locali di qualità e tipicità. Zona di produzione: Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Mussolente, Pove del Grappa, Romano D’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Marostica.
L’asparago della Mambrotta, noto dal 1800, celebre per la sua eccellenza culinaria e la sua versatilità in cucina, è coltivato nel comune veronese San Martino Buon Albergo in terreni sabbiosi vicino all’Adige.
La giuria sarà composta da enogastronomi e giornalisti che assaggeranno le preparazioni dello chef Mauro Dal Maso alla cieca, senza sapere se gli asparagi che mangiano sono vicentini o veronesi, in modo che il giudizio non sia inficiato da suggestioni di campanile o in ogni caso estranee al prodotto.
L’asparago sembra fatto apposta per generare dispute. E’ nota negli ambienti culinari quella se siano migliori gli asparagi bianchi o quelli verdi. E anche quella su come accompagnarli: alla veneta, con uovo sodo schiacciato e condito con olio, pepe, sale e aceto o con l’uovo all’occhio di bue? S’era sempre parlato della mela come ‘pomo della discordia’. Ma se è per questo, anche l’asparago ribatte bene! (foto Waldemar)