(di Bulldog) Sembra che il mondo stia venendo giù per i crimini legati all’omotransfobia. La nuova giunta scaligera, in un’enfasi sul tema maggiore di quella data alla comunicazione sui cantieri del filobus, si è sbizzarrita in queste settimane in manuali per autofecondarsi, pranzi con famiglie arcobaleno, manuali per genitori con figli trans e viceversa (titolo esatto: ‘Trans* con figl3, suggerimenti per (futur3) genitori trans* e loro alleat3’) , spettacoli teatrali per bambini con protagonisti “fluidi” in un crescendo di polemiche politiche che non si fermerà che il 22 maggio quando l’assessore Jacopo Buffolo dialogherà con Jacopo Rosatelli e Annalisa Rabitti delle “…buone pratiche sul contrasto alle discriminazioni sull’identità di genere e orientamento sessuale“.
In effetti sta venendo proprio venendo giù il mondo: il rapporto annuale sulle violenze perpetrate in Italia contro omo-trans-lesbo realizzato da Cronachediordinariaomofobia.org registra il numero di ben 115 episodi di omotransfobia denunciati che hanno colpito 165 vittime distribuite in 62 località. 165 su 60 milioni di abitanti… 50 delle vittime (pari al 30% del totale) hanno denunciato aggressioni singole. 32 sono state vittime di aggressioni in gruppo o in coppia (19% del totale). Si sono registrati 2 omicidi, 4 suicidi,1 tentato suicidio e 76 atti non aggressivi ma comunque di grave rilevanza penale (che arrivano al 46%). Di tutto questo, nulla – secondo questo report – è avvenuto a Verona e in tutto il Nordest si sono verificati soltanto alcuni episodi di bullismo a Treviso e a Bolzano (in numero minore) e si è registrato un suicidio ad Auronzo, in provincia di Belluno.
Non voglio sottovalutare i dati, e tutto il mio dolore va per le vittime e il mio rispetto per i familiari degli assassinati e dei suicidi a causa del bullismo omofobo, ma non la chiamerei un’emergenza. Sicuramente non a Verona dove siamo talmente omofobi che abbiamo eletto senza alcun problema persone che hanno un proprio orientamento sessuale che può piacere o no, può essere condiviso dalla maggioranza delle persone oppure no, ma siccome attiene alla sfera privata ed inviolabile dei singoli gli elettori veronesi non l’hanno considerato nelle loro scelte, puntando alle qualità amministrative e politiche. Come giusto che sia.
Ma se per una non-emergenza facciamo tutto questo casino, com’è che per una vera emergenza – ne cito una: la strage continua, decennale, di donne per mano dei loro compagni e mariti e il ritorno delle violenze sessuali che colpiscono metà della nostra società – non facciamo un cazzo? Buffolo dovrebbe, come minimo, tenere un convegno a settimana sul tema, andare nelle scuole tutti i giorni, organizzare centri anti-violenza, case protette ad ogni cantone e così via. Lui per quanto di sua competenza, ovviamente, ma tutta la giunta dovrebbe essere impegnata su questo tema 24 ore al giorno. Non mi pare sia così.
E quindi mi viene naturale il sospetto che l’omotransfobia non sia null’altro che la nuova moda della sinistra al caviale per dimostrarsi liberal, à-la-page, illuminata. Prendono un tema, lo cavalcano sino allo sfinimento, e poi lo scaricano sulle spalle dei cittadini. E poco importa se i “beneficiari” delle loro attenzioni poi finiscono lungo le strade a prostituirsi o schiavi a raccogliere, dieci-dodici ore al giorni curvi sui campi, le verdurine bio che tanto bene stanno sulle tavole nella ZTL. Il problema non è più loro…
Non è con la lotta all’omotransfobia che questa Giunta salverà la pellaccia. Ma anche questo poco imposta alla gauche de noantri. Morto Zanotto se ne fa un altro; bruciato Tommasi fra quattro anni se ne cercherà un altro da sacrificare… Ma vuoi mettere quanto siamo di sinistra se mettiamo un * al posto di una vocale?