La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Verona s’è aperta stamane al Polo Zanotto riprendendo un’antica tradizione, con un coro che ha cantato il ‘Gaudeamus igitur’, antico inno della goliardia. Subito dopo ‘Il Magnifico Rettore Pierfrancesco Nocini, vestito con i paramenti accademici e la cappa d’ermellino, ha tenuto la relazione sul quarto anno del suo rettorato, caratterizzato, come affermato da lui stesso, da «sfide e successi».
All’ateneo veronese oggi sono iscritti 30 mila fra studenti e dottorandi e può contare su 857 docenti e su 821unità fra personale amministrativo e tecnico. Offre 78 corsi di studio, 18 corsi di dottorato di ricerca, 45 specializzazioni e 30 master.
Fra le realizzazioni più importanti il Magnifico Rettore ha citato l’aumento dell’offerta formativa, dai 63 corsi che aveva nel 2019 al momento della sua elezione ai 78 attuali. Ed entro il 2024 diventeranno 81. Anche l’istituzione della Facoltà di Ingegneria dei Sistemi Medicali, in sinergia con la facoltà di Medicina, e l’istituzione della Laurea in Farmacia in sinergia con l’Ospedale di Negrar, nonché la Laurea in Biologia in lingua inglese, sono i fiori all’occhiello del rettorato Nocini. Anche l’aumento delle iscrizioni da 26 a 30 mila unità è un importante risultato del suo mandato, non facile, in quanto segnato da due anni di pandemia e dalla guerra in Ucraina ancora in corso.

Nonostante ciò è stata migliorata la qualità della ristorazione, ed è anche stato risolto un problema che durava dal 1982 con l’apertura delle mense degli ospedali anca he agli specializzandi.
Nella relazione del Magnifico Rettore non poteva mancare il riferimento all’argomento del girono: la protesta degli studenti per le difficoltà abitative che s’è fatta sentire anche davanti al Polo Zanotto, prima e durante la cerimonia. Nocini ha ricordato che il problema è antico e ben noto alle autorità accademiche che stanno cercando di trovare le soluzioni. Soluzioni che non sono facili e che non si può pensare possano essere realizzate solo dall’Università. E’ necessaria una sinergia con i privati. L’Esu, l’ente per lo sviluppo universitario, sta cercando delle soluzioni. Ed ha trovato 30 posti letto nel quartiere dei Filippini. Altri 130, grazie alla Curia Vescovile, sono stati individuati a Veronetta e ancora altri 120 mediante un accordo con la Croce Verde. «E il Comune?» Ha chiesto Nocini, alludendo al fatto che l’amministrazione comunale di Verona su questo è assente e sapendo che in prima fila il sindaco Tommasi con tanto di fascia tricolore lo sentiva «Sono convinto – ha aggiunto diplomaticamente- che anche il Comune farà la sua parte.»
Ma l’annuncio che ha strappato l’applauso spontaneo di tutti i presenti che affollavano la grande aula del Polo Zanotto, è stato quello relativo alla decisione di spostare la no-tax area da 22 mila euro a 27 mila euro di reddito, che permetterà a 8500 studenti di frequentare gratis l’università di Verona, senza dover far tirare fuori una lira alle loro famiglie. Un atto di solidarietà tangibile che può essere letto anche come una risposta concreta alle rivendicazioni abitative degli studenti in tenda. Una risposta reale, che dimostra come il rettorato di Nocini sia in grado di muoversi su vari piani, che vanno da quello che crea sinergie con il territorio e con il mondo imprenditoriale a quello sociale, che va incontro alle esigenze reali degli studenti e delle loro famiglie. Il tutto con un atteggiamento di grande serietà, senza proclami, senza demagogia, ma con molti fatti.