Soluzioni IoT (Internet delle cose) Big Data Analytics sono gli strumenti strategici per la transizione digitale e sostenibile delle imprese per amplificare gli effetti della rivoluzione 4.0. Per questo la veronese Maxfone, attiva nell’analisi dei big data e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale ha stretto un accordo di collaborazione con SMACT, il Competence Center del Nordest. Maxfone entra nell’Innovation Ecosystem, il programma di partnership che punta a rispondere alla necessità delle Pmi di un supporto nei processi di crescita digitale. L’obiettivo è collegare le eccellenze 4.0 e “contaminare” provider di tecnologie, utilizzatori, università e centri di ricerca.
“Il nostro obiettivo è sostenere le imprese, soprattutto piccole e medie, nel processo di transizione, l’unico in grado di renderle più efficienti e sostenibili”, sottolinea Paolo Errico, Ceo di Maxfone. “SMACT rappresenta lo spazio ideale dove mostrare in modo pratico e semplice come gestire i processi tramite l’analisi dei dati e migliorare le performance. Entrambi i team collaboreranno con il mondo accademico per sviluppare soluzioni avanzate di machine learning e generative di AI in grado di gestire le manutenzioni predittive e suggerire nuove metodologie di processo”.
L’impegno di SMACT e Maxfone si avvale anche di IDA (IoT Data Analytics), la piattaforma integrata per l’industria 4.0 che monitora i parametri di produzione per controllare sia i processi industriali che i cicli di lavorazione per ogni commessa, tempo, operatore o materiale, le attrezzature di macchina, i fermi macchina, i consumi energetici e di aria compressa. La piattaforma sarà integrata nelle attività Live Demo di SMACT, i dimostratori di tecnologie 4.0 già operativi oltre che a Verona anche a Padova, Rovereto, Bolzano e in Friuli Venezia Giulia.
“L’ingresso di Maxfone aggiunge competenze a SMACT, che cresce come network in grado di generare valore per le PMI che vogliono digitalizzare processi, prodotti e servizi”, dice il direttore generale Matteo Faggin. “I dati generati dalla digitalizzazione dei processi aiutano a migliorare le performance aziendali e aumentare la sostenibilità ambientale in funzione di energy management. In questi ambiti il contributo di Maxfone sarà centrale, anche grazie a casi di applicazione concreta che saranno utilizzati nelle dimostrazioni”.
SMACT Innovation Ecosystem è una partnership su quattro livelli a integrazione crescente: Cloud, Edge, Core e Startup. Completato alla fine del 2020, è già stato sottoscritto da oltre 60 realtà del territorio triveneto: i partner possono valorizzare i contatti con le università e la ricerca, la formazione avanzata, il diffuso networking, competenze mirate in vari ambiti e supporto per i bandi. Grazie alle Live Demo inoltre è possibile vedere e percepire il potenziale della digital transformation: a Bolzano per l’interazione uomo-macchina nel manifatturiero, a Rovereto per il sistema macchina-macchina, a Padova per il digitale nell’agrifood, in Friuli Venezia Giulia per la somma di prodotto e processo e a Verona infine con la robotizzazione ad altissima specializzazione in ambito vitivinicolo.
“Ma lo sviluppo digitale non è solo una questione di performance e di risultati aziendali: è anche una sfida globale che non può vederci solo alla finestra”, sottolinea Paolo Errico. “Il sistema Paese sta cercando in qualche modo di strutturarsi, anche se mettere insieme il mondo produttivo e quello universitario è molto complesso. Però lo considero un passaggio difficile ma non impossibile, perchè passi avanti ne sono stati fatti. Purtroppo il campo è molto frammentato, spesso in competizione e con interessi viziati dal protagonismo. La scelta di Maxfone non è solo fare business. Abbiamo un centro di competenza Triveneto, una struttura finanziata e con una missione chiara: perché non farne una casa in cui creare le condizioni per collegare questi mondi e portare valore al territorio?”
“D’accordo, sarò un po’ sentimentale ma in Lombardia lo fanno. Perché non dovremmo almeno provarci anche noi? Ma bisogna avere l’energia e la visione di superare i soliti problemi che ci ostacolano“, chiarisce Errico. “Che cosa vogliamo fare a Verona? E a Vicenza? Come giochiamo la partita della transizione in chiave di innovazione ma anche per stimolare un cambio di passo? La settimana scorsa ho partecipato a un incontro sul manufacturing a Milano. Il perimetro e l’individuazione di competenze e caratteristiche di tutti gli attori erano precisi e mi ha colpito la chiarezza dell’azione e la velocità con cui si agisce. Una sintesi? Stiamo andando “Dal Capannone al Metaverso” e se vogliamo esserci anche noi dobbiamo fare squadra e correre, perché l’innovazione va veloce, l’integrazione è esponenziale e non aspetta nessuno”.