Che la mancanza di medici di cui soffre il Ssn sia dovuta all’errata programmazione degli ultimi decenni lo abbiamo detto e ridetto. Ora finalmente lo dice il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
“La carenza che oggi riscontriamo nel numero di medici dipende da una programmazione che è stata errata nei 10 anni precedenti”. Non è proprio così. La programmazione è stata sbagliata fin dall’inizio. Cioè dal 1999, anno in cui entrò in vigore.Lo sbaglio della programmazione è stato fatto per vent’anni.
Ma forse il ministro vuole ‘coprire’ gli errori fatti anche dal governo Berlusconi nel primo decennio del secolo. Ma quando si fanno degli errori è giusto che si sappiano nomi e cognomi dei responsabili. Poco importa se sono di destra o di sinistra.
In ogni caso è positivo il fatto che Schillaci lo ammetta. Un piccolo passo avanti. Come un altro passo avanti è che si confronti i con con il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini. Finora il numero di coloro che si possono iscrivere a Medicina è sempre stato deciso unilateralmente dal ministero dell’Università. Che ha sempre sbagliato tutto perché lo ha commisurato alle esigenze del mondo accademico e non a quelle dei cittadini. Per questo oggi ci troviamo nella condizione che non ci sono abbastanza medici.
Invece la programmazione dovrebbe essere fatta dal ministero della Salute sulla base delle esigenze della società italiana, sentito il ministero dell’Università. Sentito. Perché questo ministero non può decidere un bel niente che riguarda la salute dei cittadini. Per una semplice logica di priorità. E’ più importante la salute, e un’ultima analisi, la vita degli italiani o il processo didattico? Lo capisce anche un bambino che questo dev’essere adattato al primo, più cogente bisogno.
E’ quindi un passo avanti che Schillaci e la Bernini si parlino per definire il numero. Un passo avanti che però non è sufficiente, anche per ammissione dello stesso ministro della Salute, che ha lasciato intendere che il numero delle iscrizioni dovrà essere ulteriormente aumentato negli anni a venire.
Il governo Meloni ha imboccato la strada giusta facendo quello che tutti gli altri governi che l’hanno preceduto non avevano fatto e forse non avevano nemmeno capito: che la programmazione degli iscritti a Medicina va concordata fra i due ministeri competenti e che va allargata fino a coprire tutto il fabbisogno di medici che c’è nella nostra società. A dire il vero in campagna elettorale il centrodestra aveva promesso l’abolizione del numero chiuso. Ma piuttosto di niente…è meglio piuttosto.