Dopo alcuni mesi di confronto fra Amministrazione, Prefettura, Forze dell’Ordine e Circoscrizioni il progetto di Controllo di vicinato è pronto a partire. Saranno le circoscrizioni della parte Nord-Ovest di Verona, la 2^ e la 3^ le prime a sperimentare questo meccanismo
che non si sostituisce alle Forze dell’ordine, ma si aggiunge come ulteriore strumento di vigilanza. La sua peculiarità è la partecipazione dei cittadini, c coinvolti in un sistema di sicurezza urbana dove ogni elemento e ogni attore ha un suo ruolo. Il tutto coordinato dalle Forze di Polizia e dalla Polizia Locale.
Il progetto sarà presentato questa sera alle 20.30 in 3^ Circoscrizione, al Circolo Noi in via Bassone 34, e domani in 2^ nella sala parrocchiale San Benedetto in Valdonega dall’assessore alla Sicurezza Stefania Zivelonghi e dal Questore Roberto Massucci, dai presidenti delle Circoscrizioni e dal comandante della Polizia locale Luigi Altamura.
“Il Controllo di vicinato – afferma Stefania Zivelonghi – è un ulteriore strumento di vigilanza ma anche di partecipazione attiva. Nel lavoro di questi mesi sono stati definiti il protocollo operativo e il vademecum operativo. La buona riuscita dell’iniziativa dipende dalla partecipazione dei cittadini – ha aggiunto Zivelonghi-. Confido nell’ampia risposta dei cittadini, sarà un ulteriore modo per mettere a fuoco e mettere a sistema il concetto di rete e di collaborazione tra i diversi attori della nostra città”.
“Il compito della Polizia locale sarà di formare i cittadini, spiegare loro i diversi compiti e quali segnalazioni possono fare e quali no- ha aggiunto il comandante della Polizia locale Luigi Altamura-. Si parte con una fase sperimentale di circa 6 mesi che si potrà poi estendere in base alle segnalazioni e all’effettiva partecipazione della cittadinanza”.
Punti cardine del progetto il controllo del territorio e la sicurezza partecipata. Conosciamo talmente bene i luoghi che ci circondano che non li osserviamo mai con attenzione. Conosciamo chi abita nel nostro palazzo? Chi frequenta il nostro bar, la piazza o il parco dove facciamo jogging. Sappiamo quali sono le auto parcheggiate fuori casa e a chi appartengono?
E’ importante guardare ciò che accade intorno a noi per rilevare situazioni anomale, capire se si verificano spesso e imparare a capire gli eventuali segnali che ci dicono che attorno a noi sta accadendo qualcosa di anomalo.
Dobbiamo però disporre di un riferimento istituzionale al quale segnalare ciò che abbiamo osservato. E’ questa, in ultima analisi, la quintessenza del Controllo di vicinato.
Vano segnalati i mezzi di trasporto sospetti, potenziali fenomeni di bullismo, episodi di spaccio di droga, situazioni di degrado urbano, disagio sociale e di disturbo al riposo delle persone, atti vandalici, persone in stato confusionale o senza fissa dimora, utilizzi indebiti di spazi pubblici, malfunzionamenti o interruzioni di servizi pubblici.
Ha un ruolo fondamentale il coordinatore, che è l’anello di congiunzione tra il ‘gruppo’ e la Polizia. Il coordinatore sarà riconosciuto ufficialmente dall’Amministrazione comunale e sarà inserito in un elenco quale referente coordinatore di zona. Dovrà comunicare solo le segnalazioni ritenute importanti, manterrà i contatti con la Polizia, di Stato o Locale, al fine di ricevere informazioni sulle azioni criminali più recenti nella zona o in zone limitrofe, avrà cura di trasmettere le informazioni ricevute utili per la comunità con un semplice passaparola o compilando piccolo messaggi da comunicare nei modi ritenuti opportuni. Dovrà inoltre incoraggiare la vigilanza informale tra i residenti dell’area, mettere insieme piccoli indizi per poterli comunicare se necessario, accogliere i nuovi vicini informandoli e integrandoli nell’attività di controllo di vicinato.
Chi fa il controllo di vicinato non deve intervenire in caso di reato, non fa indagini sugli individui, non scheda le persone, non si intromette nella sfera privata altrui.