Quando è troppo, è troppo. Monia Cimichella ha passato gli ultimi giorni della sua campagna elettorale a spiegare che no, quello che scrivono i giornali non è vero: «Non sono di sinistra, non sono del PD. Mi sono avvicinata alla politica da “civica” e “civica” voglio restare. Non che ci sia qualcosa di male ad essere iscritta ad un partito. Ma dato che non lo sono, perché mi tirate in mezzo?». Il perché, in piena campagna elettorale, era evidente a tutti, candidata in primis: istillare negli elettori moderati il dubbio: non è che se voto Dalla Valentina e Cimichella poi mi ritrovo i cosacchi che abbeverano i cavalli nella piazza centrale di Sona? Non sorridete, per sessant’anni l’appello anti-comunista era il finale di ogni, seria, campagna elettorale democristiana. La prossima vicesindaca di Sona ha preso il telefono e nei giorni scorsi ha chiamato i giornalisti uno ad uno: «Non sono comunista». Più che una serie di smentite, una litania da mese mariano…
Però poi il ticket Dalla Valentina-Cimichella ha vinto e il richiamo ai cosacchi anziché sparire è pure aumentato. Affiancato da una nuova coperta di Linus: la “brutalità” della legge elettorale che offre la possibilità di apparentamento. «Capisco andare alla ricerca di alibi, ma perchè dire sempre cose non vere? Ad esempio, la legge elettorale. Corrado Busatta (che lunedì ha perso al ballottaggio per meno di 150 voti) oggi contesta questa legge, facendo finta di non ricordare che nel 2013, quando venne eletto Gianluigi Mazzi sindaco e Busatta in consiglio comunale nella sua lista, la vittoria arrivò proprio al ballottaggio contro l’ex sindaco leghista Gualtiero Mazzi. Non ricordo, nel 2013, affermazioni di Busatta contro questa normativa che, a detta di tutta la politica italiana, è l’unica legge elettorale che funziona in questo Paese. Eppoi, ancora Busatta mi attacca di essere di sinistra? perchè non lo ha fatto nel 2018 quando eravamo candidati insieme, in abbinata? sullo stesso santino? perchè non me lo ha evidenziato quando festeggiavano la vittoria di Gianluigi? oggi che ha perso fa questa “grande” scoperta?»
Ma Busatta non è l’unico nel mirino. Con lui anche Ciro Maschio, coordinatore provinciale di FDI, amico del fratello di Cimichella, Michele, con cui ha condiviso diverse battaglie e sempre da destra: «Mi attendevo maggior rispetto. Poteva prendersi la briga di leggere, non dico tutto, ma almeno i titoli dei programmi elettorali. Avrebbe scoperto per tempo che i progetti mio e di Dalla Valentina erano sovrapponibili e che quindi l’apparentamento era “nelle cose”. L’avesse fatto magari azzeccava la strategia».
Scusi, ma chi glielo fa fare?
«Di puntualizzare? Debbo farlo. Decine di ragazzi hanno corso in questa campagna elettorale. Si sono fidati della mia parola, della trasparenza delle nostre azioni. Non c’erano e non ci sono cose diverse sotto il sole. Abbiamo tutti combattuto una battaglia civica. Non abbiamo fatto e non siamo la quinta colonna. Questa è la verità e questo voglio ribadire».