È morto a Verona Achille Ottaviani, senatore per la Lega nell’XI legislatura, dal 1992 al 1994, e in precedenza sindaco di Soave, eletto nel 1993. Fu il primo sindaco leghista del Veneto, eletto con ben 44mila preferenze, il secondo primo cittadino del Carroccio in Italia. Giornalista ed editore, Achille Ottaviani è stato trovato privo di vita nella sua abitazione. Aveva 72 anni e da tempo soffriva di cuore.
(b.g.) Non sono un appassionato di memorabilia e della mia professione tengo pochi ricordi. Uno però è un rettangolo giallo, dentro una busta di plastica, con in nero la testata “Il Mattino di Verona”. Sul retro di questo tesserino d’identificazione la firma di Achille Ottaviani. La redazione era in ZAI, a fianco della Centrale del Latte e ci passo davanti quasi ogni giorno andando negli uffici de L’Adige. Erano i primi Anni Ottanta. Cercavo la mia strada. Achille invece era già una firma di Affari & Finanza di Repubblica ed aveva intrapreso da tempo una carriera fatta di fulminee intuizioni tecnologiche (dalle televisioni private, all’informazione via fax) e di incursioni nella cronaca politica ed economica. Anche quest’ultima muoveva i suoi primi passi nel raccontare il miracolo del Nordest, delle banche locali che diventavano protagoniste nazionali, delle multinazionali tascabili. Ci siamo ritrovati successivamente, e non sempre sono stati incontri felici. Qualche sgarro che ci eravamo scambiati nel tempo nella professione ogni tanto riemergeva. Ci eravamo visti un annetto fa per parlare di un suo nuovo progetto di informazione, a conferma che a dispetto degli anni la voglia di raccontare il mondo scaligero e veneto restava ancora forte. Adorava i suoi figli ed era orgoglioso delle loro scelte professionali. Dell’informazione degli ultimi quarant’anni di vita pubblica veronese, Achille è stato indubbiamente protagonista. E fra i pochi che l’hanno segnata e cambiata. Ti sia lieve la terra, direttore.