(di Stefano Cucco) Le precipitazioni dell’ultimo mese rischiano far dimenticare il grave stato di siccità che il Veneto, come del resto tutto il Paese, ha dovuto affrontare negli ultimi due anni. Una situazione, peraltro, che a causa dei cambiamenti climatici è sempre più frequente – con tempi di ritorno della durata di appena tre anni – e dalla quale non è ancora possibile affermare di essere al sicuro per questa stagione irrigua. In questo scenario, si è tenuto a Palazzo Balbi, sede della Regione del Veneto, un importante incontro tra i Consorzi di Bonifica, coordinati da ANBI Veneto, e l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner per fare il punto sulla disponibilità della risorsa e sulle azioni da intraprendere in base ai diversi scenari ipotizzabili.

Ne è emerso che allo stato attuale, pur con le portate dei fiumi e gli invasi montani in ripresa, un periodo prolungato senza piogge potrebbe rievocare in estate lo spettro della siccità, con danni per la produzione agricola. A tal proposito si è parlato di invasi, quali strumenti fondamentali per trattenere risorsa da riutilizzare nei periodi secchi, ma anche di opere da realizzare di concerto con il Ministero delle Infrastrutture per preservare le aree costiere dalla risalita del cuneo salino. Si è parlato di programmazione e, vista la situazione in Romagna ma anche alla luce dei disagi riscontrati a inizio mese nella Bassa Padovana e nel Polesine a causa del maltempo, di difesa idraulica. Proprio in relazione all’alluvione in Romagna l’assessore Caner ha espresso il plauso per il supporto che i Consorzi veneti stanno dando alle popolazioni alluvionate della Romagna.