“Amici di Verona ”, una piccola associazione non condizionata da interessi economici o politici, ha attivato un’iniziativa per avviare un processo di pace in Ucraina. «Si tratta – dice Alberto Fenzi, già presidente della Provincia di Verona- di un’iniziativa forse un po’ velleitaria, ma spinta solo dal genuino interesse per una pace che salvaguardi i diritti di tutti gli stati. Siamo dei cittadini italiani abitanti a Verona che non hanno la pretesa di insegnare alcunché ai politici o ai diplomatici ma che, confortati da qualche lettura, ritengono che il problema ucraino possa essere risolto senza ricorrere alle armi con un po’ di generoso coraggio, equilibrio ed onesto buonsenso.
Il testo della bozza che abbiamo elaborato – continua Fenzi- è scritto in italiano, russo ed ucraino, sarà inviato alle parti in causa e a chi manifesterà l’intenzione di dare un disinteressato contributo alla soluzione del problema dell’Ucraina».
Questa la “bozza per avviare gli incontri di pace in Ucraina”
- Ogni popolo ha diritto di organizzare la propria vita come vuole, rispettando i diritti e la sicurezza degli stati vicini.
- L’Ucraina chiede scusa per non aver concesso l’ampia autonomia ai paesi del Donbass prevista dagli accordi del 2014 e 2015. L’Europa e gli USA chiedono scusa per non aver saputo esercitare la loro influenza affinché l’autonomia prevista dagli accordi del 2014 e 2015 venisse concessa con la dovuta solerzia.
- La Russia chiede scusa per aver invaso militarmente un paese sovrano provocando enormi sofferenze.
- I paesi coinvolti nel conflitto cessano ogni operazione militare e si ritirano nei confini esistenti prima del conflitto che saranno garantiti dall’ONU, con il consenso e la collaborazione dei paesi ora in conflitto. L’ONU convocherà una Conferenza di pace che, perfezionando quanto già concordato nel 2014-2015, riconoscerà una ampia autonomia alla regione del Donbass senza tuttavia compromettere la sovranità della Ucraina. L’ONU individuerà il gruppo di stati che garantiranno il rispetto di quanto concordato attivando eventualmente iniziative volte alla rapida attuazione degli accordi.
- L’Ucraina potrà democraticamente decidere di aderire alla Unione Europea ma si impegna a non richiedere l’adesione alla NATO, ciò per garantire anche alla Russia il diritto alla sicurezza che con la crisi di Cuba venne riconosciuto agli USA.
- L’Ucraina coordinerà gli sforzi internazionali volti alla ricostruzione del paese e al consolidamento delle istituzioni politiche, amministrative ed economiche che democraticamente vorrà darsi.
- I problemi connessi alla Crimea verranno risolti sotto l’egida dell’ONU nell’ambito degli accordi che sanciranno la pace e lo status definitivo per il Donbass. Noi consideriamo una soluzione ragionevole riconoscere anche alla Crimea l’ampia autonomia che verrà attuata nel Donbass.